La trama dell’omicidio di Massimo Melis si infittisce. L’operatore della Croce Verde di Torino, non sarebbe stato ucciso da quello che si era ipotizzato essere lo stalker di Patrizia, la donna che Melis avrebbe accompagnato fino all’atrio di casa sua la sera del 31 ottobre per poi tornare al parcheggio, dov’è stato raggiunto da un proiettile alla tempia.
Ad affermarlo è proprio la donna, che risponde in merito all’agenzia Ansa: “Non è così, nessuno mi dava fastidio. Ho quarant’anni, non avrei mai dato retta a un sessantenne”.
Nel frattempo proseguono le indagini coordinate dal pm Chiara Canepa. Il bar di Patrizia è ancora posto sotto sequestro, lei e la madre di Melis, Rosaria, non vogliono parlare al momento. Il dolore è troppo forte, dicono.
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