Notizie Approfondimenti In Sardegna il lavoro non si trova nemmeno con un corso professionale

In Sardegna il lavoro non si trova nemmeno con un corso professionale

Secondo gli ultimi dati Eurostat, nell'Isola il tasso di occupazione dopo aver conseguito un diploma professionale è sotto i 50 punti su 100

I corsi professionali sono percorsi di formazione della durata di massimo tre anni, che dovrebbero garantire un immediato inserimento nel mondo del lavoro in quanto ben focalizzati su uno specifico settore. Si tratta prevalentemente di corsi rivolti all’ambito ospedaliero-sanitario per potersi formare come operatore socio sanitario, assistente in uno studio odontoiatrico o addetto alla sanificazione degli ambienti di lavoro. Ma non solo, anche il settore della logistica, della comunicazione o tecnico-informatico fanno parte di questo mondo.

Secondo le ultime analisi Eurostat sul tasso di occupazione dopo il conseguimento del diploma professionale, però, l’Italia è tra i paesi europei in cui questi corsi professionali non hanno dato gli effetti sperati, a differenza dei paesi scandinavi e parte del nord Europa in cui il sistema funziona eccome.

Ad essere precisi l’Italia viaggia a due velocità: il Nord, sebbene sia ben lontano dalla media europea del 79,1 su 100, raggiunge in gran parte delle regioni un tasso di occupazione tra il 50 e il 68,5 con Veneto ed Emilia-Romagna che si posizionano un gradino più su con un tasso tra il 68.5 e il 79,1. Fa eccezione soltanto la Liguria che al contrario nella fascia inferiore con un tasso al di sotto del 50, così come il resto dell’Italia meridionale: Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. 

Ciò significa che ormai per trovare un impiego, o quanto meno accedere al mercato del lavoro, non basta più nemmeno il diploma professionale, istituito proprio per garantire, al contrario, un inserimento svelto nel mondo lavorativo. Un trend che dovrebbe spingere chi di dovere a interrogarsi sull’efficacia di questi percorsi di formazione, che in qualche caso andrebbero aggiornati rispetto ai velocissimi cambiamenti in atto nel mercato del lavoro.

La Sardegna, inoltre, è tra le regioni italiane che investe meno sulle nuove tecnologie: è di poco tempo fa la notizia che vede l‘80% dele aziende isolane poco o per niente interessate all’Industria 4.0 per cui il Governo Draghi ha stanziato oltre 60 miliardi. Intanto i giovani lasciano l’Isola in cerca di un futuro più stabile, e tornare indietro, con questi presupposti, sembra quasi impossibile.

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