“La Sardegna è in balia di un ‘governo regionale’ assolutamente incapace di rispondere alle esigenze dei Sardi, impegnato a rispondere agli interessi di pochi. È di questi giorni l’approvazione di una legge Omnibus per cui un’esponente di spicco dell’attuale maggioranza regionale ha parlato di ‘marchette di 10, 7 mila euro’. E intanto la società sarda appare sempre più debole, infiacchita, ripiegata su se stessa per il costante impoverimento, crescente disoccupazione, insopportabili diseguaglianze sociali e territoriali, per l’emigrazione delle giovani generazioni, gli insostenibili livelli di abbandono e dispersione scolastici, l’arretramento dei servizi pubblici essenziali a partire dalla sanità, dai servizi socio-educativi e da quelli alle famiglie”.

È questo il pensiero di Caterina Deidda, componente della Direzione regionale del Partito democratico della Sardegna, che commenta la lettera, sottoscritta da 200 esponenti dem, a iscritti e simpatizzanti del partito in vista del congresso regionale dei Dem sardi.

“Sono tutte ragioni che ci spingono a rafforzare e proseguire il percorso partecipato intrapreso con la presentazione del documento tematico. Un percorso che, oltre a indicare come dovrebbe essere un partito che ritorna ad essere popolare, inclusivo, scalabile, propone un’agenda sociale che mette al centro la persona – spiega la dirigente del Pd -. Per noi mettere al centro la persona significa, prima di tutto, offrire a ciascuno la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita. Questo anche nel nuovo contesto ridisegnato dalla pandemia, dove torna centrale il tema dell’accesso universale a beni e servizi pubblici: sanità, scuola, formazione, rete, ambiente e l’imprescindibilità di alcuni diritti civili e sociali: lavoro, sicurezza sociale, genitorialità, residenza, mobilità, inclusione”.

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