Regione Specializzazioni, il Governo finanzia 12mila borse per i medici, e gli infermieri?

Specializzazioni, il Governo finanzia 12mila borse per i medici, e gli infermieri?

Antonio De Palma (NursingUp): "Su 83mila nuovi operatori sanitari chiamati durante l’emergenza, ben 66.029 senza tempo indeterminato"

“È tempo di garantire adeguate risorse anche per le specializzazioni degli infermieri italiani”, afferma il presidente nazionale del sindacato NursingUp Antonio De Palma. “Siamo contenti solo a metà rispetto al recente via libera della manovra del Consiglio dei ministri, in relazione alla prevista stabilizzazione dei precari della sanità italiana”.

Il riferimento è al fatto che nella manovra di bilancio “sono state rese permanenti ben 12mila borse di studio di specializzazione, ma solo per i medici. E gli infermieri?”, chiede De Palma. “La miriade di professioni sanitarie che operano per il sistema sanitario nazionale, oltre ai medici ed a partire dagli infermieri, sono una realtà”.

De Palma, inoltre, appoggia pienamente “la proposta della Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, inviata al Ministro della Salute Roberto Speranza, lo scorso 8 ottobre, relativa alla richiesta di stabilizzazione dei 53mila operatori sanitari precari (di questi circa 23.233 sono infermieri) assunti durante il Covid, e da noi ampiamente condivisa e accolta dal Cdm”.

I numeri parlano chiaro, afferma De Pala: “Su 83mila nuovi operatori sanitari chiamati a rinforzare le corsie durante l’emergenza, ben 66.029 non hanno goduto di un contratto a tempo indeterminato. A questi numeri vanno sottratti i medici abilitati non specializzati, gli specializzandi iscritti al quarto e quinto anno e il personale collocato in quiescenza ma reclutato con incarichi di lavoro autonomo. Il numero di precari interessati dalla procedura di stabilizzazione dovrebbe essere pari a 53.677″.

“Certo è – prosegue De Palma – che nel caso degli infermieri italiani, siamo di fronte alle eccellenze assolute del panorama continentale, ma riserviamo loro, desolatamente da troppo tempo, contratti a termine e stipendi da fame, tra i più bassi d’Europa”.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it