“Le realtà sarde contro le discriminazioni”. Dopo la grande protesta che si è svolta ieri a Milano, si terrà anche a Cagliari il presidio contro lo stop del disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, bocciato in Sanato con un’esultanza da stadio da parte degli oppositori. L’appuntamento è per domani 30 ottobre a Cagliari, dalle 15 davanti al T-Hotel.
Intanto sul fronte opposto si esulta. Il Popolo della Famiglia Sardegna, che a quanto pare nell’isola non ha un leader, riprende le parole del presidente nazionale Mario Adinolfi che rincara la dose: “Con il voto di Palazzo Madama, nettissimo contro una legge liberticida e pericolosa, improvvisamente una certa sinistra si scopre priva di seguito nel Paese: mollata persino da Arcilesbica, dalle femministe e dai comunisti di Rizzo, la sinistra ha perso prima nel Paese e poi a scrutinio segreto. Vogliono rappresentare un’Italia che sta con loro, ma è solo la loro Italia minoritaria che è in netto contrasto con i bisogni reali del Paese. Quando dicevo che avremmo vinto sul ddl Zan perché era una proposta di legge morta, in molti sorridevano. Ora siamo pronti come Popolo della Famiglia a nuove sfide. Nel prossimo trimestre, ad esempio, la Corte Costituzionale dovrà decidere sul quesito referendario presentato da Marco Cappato che depenalizzerebbe l’omicidio di consenziente. Noi ci costituiremo presso la Consulta per dimostrare che il quesito è irricevibile e dopo il no a Zan la nostra prossima vittoria sarà il no a Cappato, perché ancora una volta con arroganza si prova a vendere quel che non è”.
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