Sanac, l’azienda leader in Italia nella fabbricazione dei refrattari con sede in località Macchiareddu, rischia di chiudere, nonostante da sette anni abbia continuato a produrre in “amministrazione straordinaria”. Il punto è che da giugno 2021 le commesse dall’ex Ilva di Taranto e da Acciaierie Italia si sono interrotte per essere sostituite con il mercato estero. A denunciarlo è il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda.
“Tutto ciò è inaccettabile – commenta Deidda – se consideriamo che la stessa Acciaierie d’Italia è compartecipata per il 51% da Invitalia, dunque dallo Stato italiano. Questo accade, tra l’altro, mentre il Parlamento ha appena approvato, all’interno del DL Grandi navi a Venezia, una norma che autorizza Invitalia a sottoscrivere una ricapitalizzazione dell’ex Ilva di 705 milioni di euro per assicurare la continuità del funzionamento produttivo dell’impianto siderurgico. Non è possibile avere due pesi e due misure nei confronti di aziende definite di carattere ‘strategico’ a livello nazionale”.
“Si sono già mobilitati l’assessore regionale all’Industria, forze politiche di maggioranza e opposizione e ci uniamo come Fratelli d’Italia nel richiedere di riprendere le commesse, visto lo stanziamento approvato dal Parlamento, e fare chiarezza prestando massima attenzione nel voler perseguire la strada del libero mercato in un settore così strategico. Non possiamo disperdere o perdere settori così importanti”, conclude Deidda che ha presentato una interrogazione al Governo.
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