Lavori in corso a Palazzo Boyl, a Cagliari, posto ai piedi della meravigliosa terrazza sospesa sul mare del Bastione di Saint Remy. Diventerà un albergo a cinque stelle?
Il palazzo è uno degli edifici più importanti dal punto di vista storico e artistico del centro storico di Cagliari. Fu costruito nel 1840 da Carlo Pilo Boyl, marchese di Putifigari, generale d’artiglieria e discendente di Filippo Pilo Boyl, che nel XIV secolo aiutò gli aragonesi a sconfiggere i pisani e ad impadronirsi della rocca della città. A fine 1800 l’edificio appartenne alla famiglia Rossi, come ne simboleggia la “R”, scolpita in qualche finestra. Attualmente ne sono i proprietari i conti marchigiani Tomassini Barbarossa.
L’edificio è in stile neoclassico, simile alla porta del Regio Arsenale militare e a porta Cristina, altre due opere di Carlo Pilo Boyl. Nell’edificio sorge una balaustra marmorea ornata da quattro statue, ognuna delle quali simboleggia una stagione, mentre nel mezzo è scolpito lo stemma del casato. Una mano che tiene un ciuffo di capelli (in sardo pilu) per il casato Pilo, un toro (in sardo boi) per la famiglia Boyl e quello d’Aragona (dei pali rossi su sfondo dorato).
Palazzo Boyl incorpora la torre del Leone (rinominata erroneamente dai cagliaritani “torre dell’Aquila“) costruita dall’architetto Giovanni Capula, autore anche delle altre due torri di Cagliari: la torre dell’Elefante e la torre di San Pancrazio. Venne gravemente danneggiata nel 1708 dai bombardamenti inglesi, nel 1717 dai cannoni spagnoli e infine nel 1793 dall’attacco da parte dei francesi durante il quale perse la sua parte superiore e, ridotta quasi ad un rudere venne incorporata nell’edificio.
Se diventasse un albergo di lusso, sarebbe l’ennesimo di una serie che, attraverso una profonda mano di lifting, sta cambiando l’aspetto, non solo estetico, della città di Cagliari.
L’ex ospedale Marino, storicamente nato per essere una colonia estiva per bambini, oggi rudere vista Poetto, diventerà un hotel di lusso, come conferma l’assessore regionale all’Urbanistica, Quirico Sanna: “La pratica si sta definendo con esito positivo e finalmente l’ex Marino diventerà un albergo esclusivo di cinque stelle superiore”, dice Sanna.
Anche nell’antico e pregiato Palazzo Tirso, in piazza Deffenu, acquistato e ristrutturato dalla ditta Antonio Puddu, nascerà un albergo a cinque stelle. L’edificio, che si affaccia quasi sul mare, risale alla metà degli anni venti del secolo scorso e fu progettato dall’architetto cagliaritano Flavio Scano in stile liberty.
Pure Palazzo Accardo, nel Largo Carlo Felice gioiello architettonico al centro della città, mirabile dell’eclettismo di fine ‘800, è in procinto di diventare un hotel di lusso. “La destinazione d’uso è ancora allo studio – dichiara Rosetta Fanari – ma l’idea principale è quella di puntare a farla diventare una struttura ricettiva, nel rispetto della storicità dell’edificio”. Progettato dall’architetto Dionigi Scano, il Palazzo fu costruito tra il 1889 e il 1891. Nei suoi sotterranei ospita la Cripta di Sant’Agostino, una cappella ipogeica – interessata a breve da lavori di restauro – che ha custodito le spoglie del Santo, prima che il complesso di Sant’Agostino venisse spostato al quartiere Marina. Al piano terrà il Caffè Svizzero.
Tutte le strutture punteranno ad attrarre un nuovo tipo di turismo nel capoluogo: quello legato al target degli alto-spendenti. Se si sommano ad altre due strutture, quella di Palazzo Doglio, la corte di lusso che ha trasformato Cagliari in una Mecca dell’ospitalità a cinque stelle, e l‘hotel Mediterraneo, che prima o poi farà ripartire i lavori di riqualificazione, dicono che Cagliari ha imboccato un’altra strada.
Sembrano lontanissimi i tempi in cui la città a Ferragosto era completamente deserta: eppure sono trascorsi appena dieci anni. Oggi la capitale dell’Isola ha cambiato marcia. Con nuove, importanti opportunità per tutto l’indotto.
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