Decine di voli cancellati, centinaia di sardi a terra. Molti candidati isolani che dovranno rinunciare allo scritto del concorso pubblico bandito dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in programma domani a Roma. Da e per la Sardegna non si vola più. Alitalia sta resettando tutto. Ma non da oggi. Da settimane la compagnia di bandiera ha tirato i remi in barca, abbandonando di fatto la nostra regione.

L’isola si appresta a vivere la resa dei conti di una continuità territoriale che ha sempre fatto discutere gli addetti ai lavori, ma ora rischia davvero di scomparire. I sardi, bene o male, hanno sempre avuto tariffe sostenibili e un’ampia scelta di voli, almeno per Roma e Milano. Oggi quella scelta è nulla e chi si deve spostare sulla Penisola per motivi di salute, lavoro o studio deve sborsare fior di quattrini.

Nell’ennesima giornata di disagi, i fari sono puntati sulle offerte che arriveranno entro oggi all’assessorato regionale ai Trasporti. Ma non è detto che arrivino. E non è detto che non ci siano strascichi legali dal ricorso al Tar di Volotea contro l’esclusione dal primo bando. Neppure è detto che questa nuova procedura vada liscia senza ulteriori ricorsi. La speranza è che qualche compagnia abbia aderito alla procedura d’urgenza avviata in fretta e furia dalla Regione. Ma, bene andando, questa sarà l’ennesima soluzione tampone che durerà fino al prossimo maggio.

Difficile poi immaginare se Volotea e Ita ripresenteranno un’offerta. La compagnia spagnola ha ribadito il suo no alla procedura negoziata dopo l’esclusione dalla prima gara contro la quale ha fatto ricorso. Ita, la new-co che da venerdì prossimo prenderà il posto di Alitalia, è stata esclusa qualche giorno fa perché non era in grado di garantire la disponibilità di un numero di aerei necessario a svolgere i collegamenti con la Sardegna. Non è molto probabile che in questi giorni il nuovo vettore, impegnato nella campagna promozionale e nella scelta dell’immagine con cui si proporrà ai clienti, abbia fatto incetta di aerei da utilizzare per i collegamenti con l’isola.

“Mai come in questo periodo la distanza e la geografia rischiano di creare un pesantissimo danno sociale, economico, culturale alla Sardegna e ai sardi”, commenta Michele Cossa, Presidente della Commissione Speciale per l’insularità, che ha raccolto  le denunce degli iscritti  al concorso pubblico per l’Agenzia delle dogane. “Difficile pensare a una rinascita della Sardegna fino a quando la formazione, la possibilità di trovare un lavoro e la conoscenza resteranno deboli per cause che nulla hanno a che vedere con la voglia di mettersi in gioco e di cercare un futuro migliore. Abbiamo davanti la situazione paradossale secondo cui chi ha superato le preselezioni di questo concorso non può competere con gli altri perché che gli viene negato il diritto di oltrepassare il mare”.

“La Sardegna sempre più distante dal resto della Penisola. Isolata. Dimenticata dalle compagnie aeree e marittime. E la capitale isolana rischia di perdere la sua centralità sotto il profilo dei collegamenti”, interviene il presidente del consiglio comunale di Cagliari, Edoardo Tocco -. “C’è un’incertezza totale sulla continuità territoriale aerea da e per l’isola, in mancanza di un vettore in grado di assicurare la mobilità dei sardi. Le sforbiciate dei voli e il costo (proibitivo) dei biglietti sono un ostacolo per il rilancio del turismo. Auspichiamo che la Regione possa concludere positivamente la questione, con un immediato confronto con il Governo per tutelare i diritti dei cittadini sardi e garantire un potenziamento dei collegamenti”.

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