Forte dell’appoggio di Christian Solinas e di Silvio Berlusconi, Settimo Nizzi è ancora il re di Olbia e si appresta ad iniziare il quinto mandato alla guida della città gallurese. A Carbonia, invece, passa il centrosinistra e al primo turno vince il dem Pietro Morittu. Infine a Capoterra, città del presidente della Regione, tutto è rimandato al ballottaggio tra i due “Beniamini” in lizza per la poltrona di sindaco.

Sono questi gli esiti principali della tornata amministrativa in Sardegna che ha riguardato 98 su 377 comuni isolani. I risultati definitivi sono giunti solo all’alba di oggi perché dopo la chiusura dei seggi gli scrutini hanno proceduto con estrema lentezza, soprattutto nei tre centri principali: Olbia e Carbonia hanno concluso i conteggi nelle prime ore di questa mattina, a Capoterra ancora più tardi.

In generale l’affluenza al voto è stata molto scarsa, segno di un astensionismo sempre più preoccupante: la percentuale dei votanti è stata del 60,91%, con un calo di quasi 6 punti rispetto a 5 anni fa. Addirittura a Nureci, in provincia di Oristano si è recato alle urne meno del 40% degli aventi diritto e dunque l’elezione di sindaco e consiglieri non è avvenuta. A Orosei bisognerà invece attendere gli ulteriori conteggi del Ministero dell’Interno per sapere se la sardista Elisa Farris, prima donna sindaco, avrà raggiunto il quorum.

Quanto ai risultati nei centri principali, ad Olbia Settimo Nizzi, ex deputato ed ex coordinatore regionale di FI, ha sconfitto Augusto Navone che guidava coalizione di centrosinistra: 52% contro il 47%. A Carbonia Pietro Morittu ha schiacciato con quasi il 66% Luca Pizzuto, candidato di Articolo Uno, M5S, Pci e Psi (21%), e l’esponente del centrodestra Daniela Garau (12,9%). Infine a Capoterra tra due settimane andranno ballottaggio il candidato delle liste civiche Beniamino Piga e quello del centrodestra Beniamino ‘Mino’ Garau.

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