L’immagine riportata dal portale Tiscali è emblematica. A premiare la nazionale di pallavolo maschile under 21 che ha conquistato al Pala Pirastu di Cagliari il Campionato del mondo dopo aver battuto in finale la Russia c’erano soltanto uomini: presidenti e vicepresidenti delle federazioni regionale, nazionale e internazionale di pallavolo e rappresentanti istituzionali.
La mancanza di una rappresentanza femminile stride con il fatto che la pallavolo italiana è uno sport declinato molto al femminile: le ragazze che giocano in Italia sono i due terzi del totale dei pallavolisti. Il volley è uno sport praticato e seguito soprattutto da bambine, ragazze e donne.
“Perché dunque le posizioni più alte sono ancora riservate esclusivamente agli uomini?”, si chiede nell’approfondimento la giornalista Francesca Mulas, che nota anche un altro aspetto, peraltro abbastanza diffuso durante le premiazioni: tutti gli uomini che hanno premiato gli atleti erano accompagnati da ragazze giovani che avevano l’esclusivo compito di portare medaglie e targhe e poi mettersi subito da parte, lasciando spazio ai rappresentanti delle istituzioni, che si compiacevano nelle foto di rito insieme ai campioni.
“L’immagine della premiazione al palazzetto di Cagliari fotografa una realtà fatta di disparità e disuguaglianza ben radicata – chiosa Mulas -. Un’immagine che non vorremmo vedere mai più, soprattutto all’interno di uno sport che ha fatto dell’inclusione e della parità la sua bandiera”.
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