La transizione energetica non riveste una priorità per le istituzioni sarde. Lo affermano in una nota il segretari territoriali di Filctem Cgil e Flaei Cisl, Emanuele Madeddu e Gianrico Cuboni, e il segretario della Uiltec Sardegna Pierluigi Loi, stigmatizzando l’assenza delle istituzioni regionali (unica breve presenza quella dell’Assessore all’Ambiente Gianni Lampis) al dibattito internazionale sull’energia e il futuro dell’industria promosso nei giorni scorsi dalla Sotacarbo con interventi provenienti dal mondo accademico e dell’industria, nella quale sono stati affrontati temi importanti legati al futuro del sistema industriale sardo in un contesto complicato come quello della transizione energetica.
“Dagli interventi dei vari relatori è emersa l’assenza di un programma industriale regionale, in grado di affrontare con lungimiranza questa difficile fase storica – evidenziano i sindacati -. Appare evidente come il tema della transizione energetica non rivesta una priorità per le istituzioni sarde. È necessario che dalla Regione Sardegna ci sia una maggiore sensibilità verso un argomento che non è slegato dal contesto economico, produttivo, ambientale e sociale. La complessità delle problematiche e la rilevanza delle conseguenze derivanti da qualunque scelta richiedono: responsabilità, consapevolezza e coinvolgimento dell’opinione pubblica e del mondo dell’industria e della ricerca. Servono iniziative, progetti e programmi che vadano oltre i proclami e scarni comunicati stampa.
In un contesto dove a livello europeo e nazionale si punta sempre di più sulla ricerca, fa preoccupare che la regione Sardegna vada nella direzione opposta – proseguono -. Ad oggi non si hanno notizie da parte della RAS relative all’approvazione del piano industriale presentato da Sotacarbo ormai già da diversi mesi, esso risulta essere necessario per poter permettere al centro ricerche di operare con una programmazione adeguata delle attività. Inoltre, in questi giorni circola sempre con maggiore insistenza l’ipotesi che non vengano erogati gli stipendi, questo rappresenterebbe uno schiaffo ai lavoratori e alla ricerca della Sotacarbo. La politica tenga fede agli impegni assunti, altrimenti sarà necessario portare le istanze a chi deve dare risposte”.
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