I giovani adolescenti son la categoria che più di tutti ha patito le restrizioni imposte per la pandemia da Covid. In questi due anni, gran parte di loro è rimasta a casa, dovendo rinunciare a quella socialità fondamentale nella fase di crescita per sostituirla con la realtà virtuale.
Appena allentate le misure, si son rincontrati per una chiacchierata con gli amici, una serata di nuovo in compagnia, per recuperare quella “normalità” pre-pandemia che sembrava così difficile da ripristinare. Alessio Cabras, fotografo di 31 anni di San Sperate, ha realizzato un progetto fotografico che li racconta. Si chiama “Emergo”, un nome emblematico per esprimere una fase di rinascita, emersione, appunto, in una società che non sempre è pronta ad accoglierli.
“Additati come untori – spiega Alessio -, i giovani sono stati il capro espiatorio nelle varie fasi che hanno caratterizzato la diffusione del virus: colpevoli di fare ciò che hanno sempre fatto. Piccoli gesti, come strette di mano e abbracci, che prima erano la normalità, ora sono considerati rischiosi. Una generazione lasciata in pausa, che cerca di diventare grande, nonostante tutto”.
Le foto son state scattate al Poetto di Cagliari nei mesi successivi all’allentamento delle restrizioni per Covid, nell’estate 2020. I volti espressivi, che lasciano intendere uno stato d’animo che dondola tra senso di spaesamento e voglia di ricominciare, sono il simbolo di una generazione che ha tanto da dare e aspetta soltanto che i “grandi” si mettano lì ad ascoltarli.
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