“Se terza dose deve essere, anche per gli operatori sanitari, terza dose sia”. Così scrive in un comunicato il presidente nazionale di Nursing Up Antonio De Palma. “Ma per come la vediamo noi, gli infermieri italiani sono tutti a rischio”. Il commento arriva in seguito alla decisione presa dal Cts, che insieme al Ministero della Salute ha stabilito nelle ultime ore di sottoporre alla terza dose, da subito, anche gli operatori sanitari ritenuti a rischio, al pari di ottantenni e cittadini immuno-depressi.

“Ben venga ed è sacrosanto che venga data priorità a quegli infermieri, a quei medici, a quegli Oss, che presentano gravi patologie pregresse – prosegue De Palma – , ma non possiamo ‘gettare nel dimenticatoio’ tutti gli altri, cioè quelli che si sono spezzati la schiena nei turni massacranti dell’emergenza sanitaria, e che ogni giorno, da mesi, sono a rischio più di qualunque altra categoria di lavoratori”.

Nursing Up chiede che vengano svolti ulteriori approfondimenti a riguardo per capire se è scientificamente consigliabile o meno estendere la possibilità di effettuare la terza dose a tutti gli operatori sanitari.

“E se qualcuna di queste indagini arrivasse in ritardo – si chiede il referente di Nursing Up – o se un infermiere già vaccinato, di servizio in un pronto soccorso, di base in buona salute, ma con un livello anticorpale basso, diventasse, una volta infettato, dal momento che è a costante contatto con decine di persone ogni giorno, veicolo di contagio per un collega, un paziente o un suo stesso familiare a sua volta immuno-depresso, non ancora sottoposto a terza dose, mettendo a rischio  l’incolumità di quest’ultimo?”

Nursing Up vuole dati chiari e uno studio accurato sull’efficacia del vaccino in relazione alle nuove varianti. “Continuiamo a sollecitare – conclude De Palma – pubblicamente tutte le aziende sanitarie a monitorare, con screening costanti, le condizioni di salute degli operatori sanitari già vaccinati da mesi. È necessario aspettare di re-infettarsi,  prima di sapere, finalmente, se gli effetti del vaccino si sono ridotti dopo sei/otto mesi?”

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