“Arrestare un leader politico per avere organizzato un referendum è uno sberleffo a secoli di civiltà giuridica”. Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde commenta l’arresto dell’ex Presidente della Catalogna Carles Puigdemont.
L’ex sindaco algherese racconta di essere stato presente al referendum catalano del primo ottobre 2017, in veste di “osservatore internazionale” su invito del governo catalano. Le procedure di voto del popolo catalano a cui ha assistito, non sono state altro che l’espressione di una volontà precisa: quella di autodeterminarsi per raggiungere l’indipendenza, nonostante le reazioni violente della Guardia Civil che tentò di fermare le operazioni referendarie con la forza.
Tedde ricorda che in qualità di consigliere regionale si fece poi promotore di un ordine del giorno, approvato nella seduta del 25 ottobre 2017, attraverso il quale il Consiglio regionale sardo censurò le azioni di violenza della Guardia Civil, esprimendo solidarietà e vicinanza al popolo catalano, e di una analoga specifica mozione. “Auspico che la Catalogna possa proseguire il suo percorso pacifico e democratico nel quale sia garantito il diritto di esprimersi su qualunque riforma, inclusa quella dell’autodeterminazione”, commenta l’ex sindaco di Alghero.
“Occorre però rasserenare gli animi – prosegue – e ottenere l’immediata scarcerazione e rimessione in libertà dell’ex Presidente della Catalogna Carles Puigdemont, sottoposto a misure di privazione della libertà personale per fatti connessi alla celebrazione della consultazione referendaria del primo ottobre 2017. Sono certo che le forze politiche sarde interverranno a sostegno della libera e pacifica espressione della volontà politica del popolo catalano, e condanneranno questi pericolosi nodi giudiziari che feriscono la democrazia nella sua più alta accezione”.
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