Massimo Zedda, consigliere regionale nel gruppo dei Progressisti, attacca duramente il presidente Christian Solinas per l’articolo-scandalo pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano. Sembrerebbe, secondo quanto riportato nell’inchiesta, che gli edifici venduti dal presidente siano stati acquistati da un imprenditore, che avrebbe ricevuto diversi affidamenti diretti da parte della Regione.
I documenti sono introvabili, riporta ancora Zedda seguendo l’inchiesta del Fatto: mancherebbero all’appello, infatti, il deposito e la registrazione del passaggio di proprietà. Inoltre, risulterebbe alquanto inopportuno che il presidente della Regione, durante il suo mandato, tenga rapporti di compravendita d’immobili con imprenditori che lavorano con l’istituzione amministrata dallo stesso.
“La notizia circolava da mesi – commenta Zedda sul suo profilo Facebook -, oggi diventa di dominio pubblico grazie a un’inchiesta giornalistica che pare sia solo all’inizio. Il Fatto Quotidiano riporta poi alla luce la vicenda che riguarda la finanza di Ex miliardo e cento milioni di euro (1.100.000.000 €). Ma di questa vicenda che sarebbe difficile riassumere”
“Il presidente compra e vende immobili – prosegue il consigliere regionale -, studia per un concorso al Tar (concorso per il quale sono necessari sei mesi di studio matto e disperatissimo) pare abbia preso anche la patente nautica (due mesi di studio, compresa lo studio della cartografia e la capacità di stabilire il punto nave e prova pratica in mare, ormeggio e salvataggio dell’uomo a mare)”.
“Nel frattempo la Sardegna prendeva fuoco, il virus avanza, i trasporti via cielo e via mare sono allo sbando, la sanità è al collasso e non è stato fatto nulla sui progetti da presentare a valere sui fondi europei. Siamo l’unica regione d’Italia – si legge ancora nel post – che non ha ancora istituito un tavolo che coinvolga la società sarda sul come usare le risorse europee per uscire dalla crisi sociale, sanitaria ed economica”.
“Il presidente è tutto casa, case e studi, non ha tempo per la Sardegna e per i sardi”, conclude.
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