Era un disastro annunciato da tempo. Già dallo scorso marzo le agenzie di viaggio sapevano che la tratta Cagliari-Civitavecchia sarebbe stata soppressa e invitavano i clienti a prenotare entro il 13 settembre. La convenzione d’altronde era scaduta già da un anno. Nonostante tutto non è stato fatto nulla per trovare una soluzione per salvare un collegamento fondamentale per il turismo in Sardegna.
La Cagliari Civitavecchia Cagliari, tratta da 180mila passeggeri che viaggiano solitamente nel periodo estivo, è il classico esempio di quello che deve essere la continuità territoriale: una rotta assolutamente poco remunerativa per una compagnia marittima che deve mantenerla senza finanziamenti statali, ma un collegamento essenziale per un capoluogo di regione turistica come Cagliari. Tant’è che, nonostante un bando e due manifestazioni d’interesse andati deserti, nessuna compagnia navale ha voluto assicurarsi la linea, finora garantita dalla Tirrenia.
“L’auspicio è che si trovi finalmente una soluzione definitiva senza dover sempre chiedere ad altri”, spiega Sandro Broccia, ex assessore ai Trasporti nella Giunta Soru quando Tirrenia fu venduta alla Cin di Onorato sotto il Governo Berlusconi (il ministro era Altero Matteoli). “C’era tutto il tempo per trovare una soluzione – spiega l’ex sindaco di Mogoro, protagonista di una stagione comunque favorevole per i trasporti da e per la Sardegna (in quel periodo fu varata anche la cosiddetta continuità territoriale aerea 2 che permetteva il collegamento aereo con otto scali minori oltre Roma e Milano) – mentre questo periodo è passato inutilmente: la Sardegna non può restare isolata”.
Intanto a questo punto è possibile che il Ministero delle Infrastrutture adotti una procedura d’urgenza per salvare in extremis la tratta. Da Roma fanno sapere infatti che “si sta lavorando ad una soluzione per uscire al più presto dall’emergenza”.
La soluzione tampone potrebbe essere rappresentata un affidamento diretto ma bisogna trovare una compagnia di navigazione interessata a portare avanti un servizio che presenta evidenti diseconomie non è affatto semplice. La speranza è che si possa fare avanti la compagnia Grimaldi, che opera già su Cagliari con il collegamento per Napoli e su Civitavecchia con le tratte per Porto Torres e Olbia, o Gnv che non sbarca a Cagliari, ma collega il porto del Lazio con Olbia.
Ma per risolvere il problema alla radice bisogna ripensare una convenzione che ripristini la continuità territoriale con oneri finanziari a carico dello Stato.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it