Tremila campi in tutta Italia, tre anni fa erano ottocento. Il padel è la vera rivoluzione sportiva dell’anno. Sono tante ormai le personalità del mondo dello sport che si sono date alla nuova disciplina, come Giovanni Malagò, Francesco Totti e Flavia Pennetta. Il “cugino povero del tennis”, che fino all’anno scorso nessuno prendeva in considerazione (a parte in Messico dov’è nato negli anni Settanta), oggi impegna le serate di tanti italiani.

Sarà che durante la pandemia, date le restrizioni per gli sport di squadra, era tra le poche attività che si potevano praticare. Sarà che dopo qualche partita lo spirito di competizione è salito alle stelle, fatto sta che il padel è oggi uno degli sport più amati dai giovani e meno giovani, con una fatturazione di 6mila euro al mese per ogni campo.

La città di Cagliari, che ospita il World Padel Tour 2021 – unica tappa in tutta Italia –, è tra quelle che ci hanno visto lungo, tant’è che già nel 2018 il presidente della Federtennis Angelo Binaghi inaugurò il primo campo di padel nel capoluogo sardo (al Tc Cagliari di Monte Urpinu), fortemente convinto che “questo sport conquisterà migliaia di persone anche in Italia”. Detto fatto, oggi a Cagliari si contano circa diecimila praticanti, almeno tre squadre che già partecipavano ai campionati nazionali e una quarantina di campi tra la città e l’hinterland. Sold out tutti i giorni, con una crescita del mille percento tra vendita di racchette, palline e altri accessori.

Quella che si pensava fosse soltanto una delle tante “mode passeggere”, è diventata una disciplina sportiva come tante, superando anche il calcetto per numero di partecipanti. A dimostrarlo è la piattaforma online prenotauncampo.it, dove si può bloccare il tavolino per il prossimo match: nella giornata di oggi che stiamo scrivendo l’articolo restano a disposizione soltanto due campi, uno alle 18 e uno alle 20. Il resto è già tutto pieno.

La forza del padel sta nell’essere uno sport veloce e competitivo. Si gioca a punti, ma i colpi vincenti sono di meno rispetto al tennis; la chiusura obbligata delle pareti elimina i tempi morti del “recupero pallina”. Le squadre possono essere miste, un dettaglio importante che ha portato alla nascita di vere e proprie community che organizzano prima le partite in chat e poi si sfidano in campo.

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