Una campagna per l’acquisto di schede telefoniche prepagate da 5 euro per consentire alle persone detenute nel Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Macomer di comunicare con i loro amici e conoscenti.
L’iniziativa è stata elaborata da Fridays for future Cagliari, Coordinamento Intersezionale Sardegna, LasciateCIEntrare, Legambiente futura -sezione giovani Sardegna, Eutopia democrazia rivoluzionaria e altre realtà sarde per la giustizia sociale.
“L’unico modo per avere contatti con l’esterno – si legge nella pagina Facebook della sezione cagliaritana del movimento politico Potere al Popolo che evidenzia come all’ingresso nel CPR venga sequestrato il telefono personale – è attraverso i telefoni pubblici presenti nelle aree detentive: questi telefoni però non sono gratuiti e funzionano con le schede telefoniche vendute all’interno del Centro. Le persone recluse spesso non hanno la possibilità economica di acquistarle”.
Istituiti nel 1998 dalla legge sull’immigrazione Turco-Napolitano (art. 12 della legge 40/1998), i centri di permanenza temporanea (CPT), poi denominati CIE (Centri di identificazione ed espulsione) dalla legge Bossi-Fini (Legge189/2002) e infine rinominati CPR, Centri di Permanenza per i rimpatri, dalla legge Minniti-Orlando (Legge 46/2017), sono strumenti per il contrasto all’immigrazione illegale.
“In realtà – spiegano i militanti di Potere al Popolo – sono luoghi dove i diritti umani non esistono, carceri per persone migranti la cui unica colpa è non avere i documenti in regola.
Ecco il perché della campagna. “Abbiamo deciso, per ragioni tecniche oltre che di trasparenza, di non gestire direttamente una raccolta fondi, ma di chiedere alle persone di acquistare le schede. Le schede da acquistare sono di tipo globale, ovvero sono valide per telefonare in tutti i continenti. Hanno un Pin, un numero verde da digitare per telefonare da fisso, cabina e mobile e dei numeri di accesso locali. Abbiamo pensato che la maniera più semplice fosse quella di raccogliere le fotografie delle schede acquistate. Una volta raccolte tutte le foto, riporteremo i codici in un unico documento che sarà consegnato all’interno del Centro”.
Dato che entrare all’interno dei CPR non è facile, soprattutto per la popolazione civile, una volta ottenuti i permessi, verrà organizzato un presidio davanti al CPR e durante la manifestazione avverrà la consegna delle schede.
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