I Cobas della scuola scenderanno in piazza mercoledì 8 settembre a Cagliari per dire no all’obbligo del green pass e sì ad investimenti nella scuola sarda. La manifestazione si terrà dalle 10,30 alle 14 davanti al Consiglio regionale della Sardegna e culminerà con una richiesta di incontro con il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas: il sindacato di base chiede misure adeguate in materia di sicurezza sanitaria per trasporti pubblici e locali scolastici e tamponi salivari veloci gratuiti per gli operatori scolastici sardi ancora sprovvisti di Green Pass.
“A meno di due settimane dall’inizio delle lezioni in Sardegna e in molte altre Regioni nulla di concreto è stato fatto perché alunni e operatori scolastici possano tornare in sicurezza nelle aule – si legge in una nota dei Cobas -. Nessuna riduzione del numero di alunni per classe. Nessun incremento del numero dei docenti e del personale ATA. Aule affollate antididatticamente come lo erano prima della pandemia, aule affollate irresponsabilmente ora, con la variante delta del virus che miete sempre più vittime anche tra i più giovani. Non sicuri sanitariamente i trasporti pubblici locali riservati agli studenti e ai lavoratori pendolari, per accedere ai quali, paradossalmente, non è richiesto alcun Green Pass. La nostra Regione, infatti, come tante altre, ha speso solo una minima parte dei fondi stanziati a tale scopo. Non ci saranno più bus, non ci saranno controllori a bordo”.
Insomma, secondo i Cobas dopo due anni di Covid tutto è come peggio di prima.
“Il ministro Bianchi, con la complice responsabilità di alcune sigle sindacali preoccupate di difendere solo l’operato dei Dirigenti sceriffi, con ottusa protervia continua a proporre come unica soluzione, per un ritorno sicuro alla didattica in presenza, il Green Pass obbligatorio per Docenti e Ata, con annesse minacce di sospensione dal servizio e dallo stipendio. Naturalmente gli studenti, come per l’utilizzo dei trasporti pubblici locali, per accedere a scuola non dovranno esibire alcun Green Pass. Perché? Troppo complicato controllare milioni di alunni, meglio concentrarsi demagogicamente su una minoranza di addetti che non supera il 10% del totale”.
I Cobas propongono da mesi che questi addetti, se sprovvisti di Green Pass possano sottoporsi a test salivari veloci e gratuiti. “Questa ipotesi, prevista peraltro nel protocollo d’intesa firmato tra ministro e sindacati c.d. maggiormente rappresentativi, per garantire l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza, è stata poi smentita, con una nota unilaterale del Ministero, dietro pressione delle associazioni dei presidi che si sono opposte all’utilizzo di risorse già in possesso degli istituti scolastici per i test salivari gratuiti riservandoli ai soli operatori certificati come “soggetti fragili”. Noi non ci arrenderemo a tanta arroganza coniugata con incapacità e volontà di coprire carenze e ritardi decennali della scuola pubblica con sotterfugi ipocriti e dannosi. Non accetteremo tentativi di distrazione di massa per fornire alibi alle inadempienze governative centrali e periferiche criminalizzando coloro che non sono ancora vaccinati. D’altra parte, se la vaccinazione non rende invulnerabili dal contagio e dalla contagiosità con il mancato rispetto contestuale delle regole sul distanziamento e dell’uso delle mascherine, l’immunizzazione sembrerebbe ostacolare l’insorgere delle forme più severe e nefaste della malattia”.
“I COBAS Sardegna contrasteranno con ogni mezzo il decreto governativo specificamente nella parte che discrimina i non vaccinati non offrendo l’alternativa dei test veloci salivari gratuiti – conclude la nota dei Cobas -. Pertanto, dopo aver indetto da lunedì 9 agosto 2021, lo stato di agitazione di tutta la categoria, ribadiamo le nostre richieste ed azioni conseguenti: abrogazione dell’art. 9 ter del Decreto Legge 6 agosto 2021, n.111 (Impiego delle certificazioni verdi COVID-19 in ambito scolastico e universitario); rifiuto da parte di docenti e non docenti di effettuare su altro personale controlli relativi ai Green Pass su delega dei Dirigenti perché atto non dovuto; rifiuto da parte dei Collegi Docenti di eleggere referenti-Covid con funzioni poliziesche pagati con il Fondo d’Istituto; rifiuto di mostrare ai dirigenti-sceriffi o loro delegati i Green pass da parte dei vaccinati; azioni giuridiche a tutela del personale docente e non docente eventualmente colpito da sanzioni.
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