Questa settimana sarà cruciale per una serie di decisioni da prendere riguardo le norme anti-Covid: dal Green pass all’obbligo vaccinale, dallo smart working alla scuola.
Nella giornata di giovedì 9 settembre si terrà una cabina di regia per estendere l’obbligo del Green pass ai gestori e lavoratori di palestre, bar, risotranti, agli addetti ai trasporti pubblici di lunga percorrenza, oltre che a tutte quelle attività per cui la certificazione verde è già richiesta ai clienti per potervi accedere. Il Green pass obbligatorio è previsto anche per i dipendenti pubblici. Si dovrebbe partire verso la metà di ottobre.
Per quanto riguarda l’obbligo vaccinale, Draghi è stato molto chiaro nella prima conferenza stampa tenuta dopo la pausa estiva: se non si raggiungerà l’immunità di gregge entro i tempi prefissati – si parla del 90% di vaccinazioni entro la fine del mese – si dovrà procedere con altri mezzi, e rendere quindi il vaccino obbligatorio.
Lo smart working è un altro tema che divide la maggioranza: il ministro Brunetta ha parlato di ritorno in presenza al cento per cento, ma viste le voci contrarie all’interno della stessa maggioranza – la presidente della Commissione Lavoro alla Camera Romina Mura (PD) è tra queste – si sta pensando ad un limite al 15% di lavoro da casa per i dipendenti pubblici.
Questa settimana servirà poi per mettere a punto le strategie più efficaci per un ritorno a scuola in sicurezza. Tra le proposte, quella del ministro Bianchi che vorrebbe “togliere le mascherine” nelle classi in cui tutti gli studenti risultino vaccinati con ciclo completo. Ma la soluzione appare controversa e non praticabile in diverse regioni italiane in cui c’è ancora una fetta importante di docenti non vaccinati. In Sardegna, ad esempio, i consiglieri regionali del PD cercano un’alternativa utile nell’immediato e propongono l’utilizzo di test salivari all’ingresso, mentre c’è ancora chi si oppone fortemente all’obbligo del Green pass e del vaccino.
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