Per il Tribunale di Cagliari la scrittrice sarda Cristina Caboni non ha violato il diritto d’autore per aver inserito le opere e un racconto di Pinuccio Sciola senza il consenso e i diritti dagli eredi dell’artista di San Sperate.

Il ricorso dei figli dello scultore, Maria, Tomaso e Chiara Sciola, come riportato dal quotidiano L’Unione Sarda, è stato respinto.

Precisamente, gli eredi dell’artista avevano presentato ricorso contro l’associazione Noarte, promotrice del libro “Da quassù” con il testo di Cristina Caboni e le illustrazioni di Flavia Cuddemi, per chiedere la sospensione della commercializzazione del volume e il ritiro delle copie vendute.

Ma il giudice Nicola Caschili ha dato ragione a Noarte e ora gli eredi di Sciola dovranno pagare le spese processuali (4.500 euro) all’associazione. La sentenza sostiene che “il libro non ha la finalità né giunge a realizzare una rappresentazione delle opere o delle attività dell’artista Sciola, ma le richiama quali elementi della bellezza culturale e artistica del paese museo”.

Per quanto riguarda le illustrazioni, poi, “non sono stati violati il diritto di sfruttamento patrimoniale dell’opera di Sciola, che non è stata pubblicata, riprodotta o replicata: non è possibile replicare una scultura con un acquarello”.

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