Photo Credits: Hans Peter Schaefer

“Nei giorni scorsi don Alessandro Maria Minutella è stato presente nel territorio della diocesi di Cagliari”. Con questo comunicato stile “wanted” (ricercato) nei film western, la Curia cagliaritana ha avvisato i fedeli della presenza in territorio diocesano del discusso prete siciliano protagonista di una vera e propria crociata contro la Chiesa guidata da Papa Francesco, a suo dire corrotta e deviante rispetto alla purezza della dottrina cattolica. Una visione oltranzista che va oltre le posizioni più conservatrici e critiche nei confronti di Papa Bergoglio che ha portato – come ricorda la Chiesa cagliaritana – alla scomunica del sacerdote palermitano per scisma ed eresia.

“A tal proposito si ricorda che a don Minutella, in data 13 novembre 2018, è stato notificato il decreto (del 15 agosto 2018) con cui l’Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, dichiara la scomunica “latae sententiae” per delitto di scisma e di eresia”, si legge nel comunicato.

Quarantasette anni, due lauree in teologia, e diverse pubblicazioni, Minutella – scomunicato per ben due volte dall’arcivescovo di Palermo Lorefice – è un personaggio assai discusso. La sua esplosione mediatica è avvenuta qualche anno fa, quando ha iniziato a sostenere di avere delle locuzioni interiori e di parlare con la Madonna. Fenomeni pseudo mistici che, come è noto, la Chiesa tratta con parecchia prudenza.

Dopo le scomuniche, il sacerdote – ovviamente impossibilitato di dire Messa – ha iniziato una battaglia contro Papa Francesco utilizzando soprattutto gli strumenti mediatici ed accumulando sui suoi canali social circa 40 mila followers.

Minutella praticamente non riconosce il pontificato di Bergoglio e si dichiara fedelissimo a Papa Benedetto  XVI. Secondo lui, la chiesa bergogliana starebbe vivendo una vera e propria deriva eretica con l’elargizione di una misericordia a basso costo (Apocatastasi) ed edulcorando la dottrina cattolica con l’esclusione di concetti poco piacevoli come il peccato, l’ Inferno e il Purgatorio. Dietro questa strategia – accusa dai social network il prete – ci sarebbe “un disegno anticristico per annichilire il Cattolicesimo e favorire il Nuovo Ordine Mondiale, dotandolo di una nuova pseudo-religione indistinta e “umanistica”.

Contenuti forti, quelli sostenuti dal prete eretico due volte scomunicato, ma – questa è la cosa più temuta dalle gerarchie cattoliche – condivisi da una buona parte dei fedeli conservatori e ultracattolici che oggi vedono con occhi sempre più critici le tante aperture di Papa Francesco verso mondi anche molto lontani da quello cattolico. Forse per questo, in una Chiesa Cattolica molto divisa, il prete eretico social fa tanta paura.

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