La Sardegna non resta insensibile al grido di dolore dei profughi che stanno fuggendo dalla morsa feroce del regime talebano, cercando salvezza e libertà. Oggi si è tenuta la riunione del Tavolo di coordinamento regionale dei flussi migratori non programmati, convocata dal Prefetto di Cagliari con i rappresentanti di tutte le istituzioni (Prefetture, Questure, ATS, ANCI, Tribunale dei Minori, Diocesi) impegnate ordinariamente nella gestione della accoglienza dei migranti.
Obiettivo del vertice la pianificazione delle iniziative per assicurare l’accoglienza di cittadini afghani che hanno collaborato con le forze armate, con l’ambasciata italiana e con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo in Afghanistan e dei loro familiari fino al primo grado, attraverso il ponte umanitario avviato in questi giorni.
“È una questione che ha un risvolto umanitario e politico che merita ogni nostro sforzo – scrive il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu durannte il vertice ha manifestato la disponibilità dell’amministrazione cagliaritana ad accogliere i profughi -: sono stati vicini ai nostri uomini e noi oggi dobbiamo esser vicini a loro. Ma se oggi le città italiane hanno difficoltà nell’ospitare chi merita davvero è perché negli ultimi anni si è preferito attuare una politica poco seria rispetto ai migranti facendo arrivare indiscriminatamente chiunque.
La Sardegna – ricorda il primo cittadino cagliaritano – è costretta a farsi carico, fra gli altri, dei migranti della cosiddetta “rotta algerina”: un numero costante di persone che impegnano risorse e mezzi organizzativi non indifferenti. Ho detto al prefetto che anche di questo si deve tenere conto nella redistribuzione dei profughi tra le varie regioni, così come dobbiamo sapere da dove arrivano le risorse perché da soli non possiamo farcela. Noi faremo il nostro meglio per dare accoglienza, conforto e serenità ai nostri amici afghani”.
Anche a vice presidente della Regione e assessore del lavoro Alessandra Zedda e l’Assessore degli Enti Locali Quirico Sanna hanno partecipato alla riunione del Tavolo di coordinamento in rappresentanza della Giunta regionale.
La Regione Sardegna ha assicurato la disponibilità a fare la propria parte, all’interno di un sistema di rete definito, ribadendo la necessità di conoscere per tempo numeri e tipologie dei nuclei familiari, con particolare attenzione ai minori non accompagnati, ai quali potrà essere riconosciuto lo status di rifugiato.
“La Sardegna – ha detto l’assessore Zedda – si impegna ad assicurare la necessaria accoglienza e garantire, di concerto con il volontariato organizzato, tutte le azioni necessarie per garantire una ordinata e coerente collocazione nelle strutture di accoglienza e favorire una ripresa delle condizioni di salute di quanti saranno accolti. La Regione – ha concluso l’assessore – ha inoltre ribadito l’esigenza che il Governo metta prontamente in campo le risorse adeguate per affrontare l’emergenza”.
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