Si intitola “Via da Kabul” e ha come sottotitolo la seguente didascalia: “E con loro precipitano vane illusioni e un manto di tristezza profonda avvolge tutto”.

E’ l’ultima opera d’arte dell’artista cagliaritano Davide Volponi, 48 anni, che da tempo, dal suo laboratorio di Foxi, lavora con i materiali di scarto per affermare l’idea che lo scarto – realmente e metaforicamente – non esiste, rivolgendo l’attenzione agli “ultimi”, i pezzi senza più un senso e uso, gli ultimi della società. Uno dei suoi lavori più intensi è “Receneration”, un progetto sulle pedane bruciate delle prostitute.

L’opera ispirata a Kabul consta di “un legno trovato a Foxi, matita, acrilico, pastello, penna, Uniposca, sgorbia, scarti di vernice, cannello, colla vinilica, avanzo di schiuma poliuretanica, aghi di pino, cera e pensieri”. Agosto 2021- 25×20 cm.

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