Negli afosi weekend di agosto non c’è niente di meglio che trascorrere il tempo ad oziare davanti al mare. Un bell’asciugamano colorato su cui sonnecchiare, le spiaggiole da cui sbirciare  l’orizzonte mentre si fanno le parole crociate e, ovviamente, un bell’ombrellone sotto il quale ripararsi dal sole a picco. Anzi: meglio portarne un paio di ombrelloni. Così si possono distanziare per avere un po’ di spazio a disposizione e non dover fare i conti con gli alluci dei vicini. Non possono poi mancare secchielli, formine e palette per far divertire i bimbi sul bagnasciuga, sotto il vigile e protettivo sguardo dei genitori-modello.

Per ottenere tale situazione ottimale, nel periodo ferragostano in cui le bellissime spiagge sarde sono superaffollate, c’è chi ha l’ardire di infilarsi in macchina all’alba munito di tutto l’armamentario per una piacevole giornata al mare.

Sin dalle prime ore della mattina un lungo serpentone percorre la litoranea per Villasimius o la Statale 195 in direzione Chia e affini, in cerca di una spettacolare vista mare.

Ma non sempre è necessaria un’alzataccia. Basta un po’ di estro e fantasia. E ad insegnarci come farlo ci sono loro. I geni. Quelli che su quel fazzoletto di sabbia teoricamente demaniale ovvero pubblico, ritengono di avere un diritto di opzione. Quelli che asciugamani, spiaggiole, ombrelloni e giochi per bambini pensano bene di piazzarli sin dalla notte prima.

Queste immagini, ritratte dal sempre attento obiettivo del fotografo Dietrich Steinmetz, ritraggono lo spiaggione di Solanas alle prime luci dell’alba di questo sabato agostano. Ombrelloni ben distanziati, spiaggiole e asciugamani, rigorosamente posizionati in riva al mare, erano già pronti ad accogliere i geni, che sarebbero comodamente arrivati con calma, a mezza mattina. Alla faccia degli altri, gli stupidotti, quelli che – ahi loro – si erano messi in macchina sin da prestissimo. Nella vana speranza di conquistare il prezioso lembo di spiaggia vista mare.

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