“Notizie allarmanti dagli ospedali di tutta l’isola, dati comunicati a Roma non chiari, pronto soccorso di nuovo intasati, suggerimenti sulle cure domiciliari non validate dal ministero che partono da email istituzionali indirizzate a centinaia di medici, sindacati del settore che continuano a chiedere chiarimenti”.

I Progressisti chiedono risposte urgenti alla Regione, l’assessorato alla Sanità e l’Ats Sardegna riguardo la situazione di crisi in cui verte il comparto sanitario regionale.

“Partiamo dai dati – proseguono i Progressiti nella nota -, per sapere cosa si sta comunicando al ministero: nel computo dei pazienti ricoverati per Covid si contano solo i numeri di quelli ospitati in reparto o anche i pazienti che per ragioni di spazio sono ricoverati negli OBI e nei pronto soccorso, in alcuni casi da giorni?

E non si tratta di cifre trascurabili, se si pensa che nel solo Pronto Soccorso del Santissima Trinità sono 26 i pazienti ricoverati e curati per Covid, cinque dei quali ospitati dal giorno di ferragosto. Questi numeri rientrano o no tra i numeri comunicati a Roma?

E quanti sono in totale i pazienti in queste condizioni nei Ps dell’isola? Quella dei dati “edulcorati” è una situazione che si è già verificata nei mesi scorsi anche in altre Regioni, su tutte la Sicilia, con gli sviluppi anche giudiziari noti a tutti”.

Per ciò che riguarda le disposizioni date ai medici di base da parte dell’Areus, il partito d’opposizione sostiene che i protocolli per le cure domiciliari dei malati Covid da attivare nonostante non sono mai stati validati dal ministero. Anzi, “secondo quanto denunciato dalla FIMMG – proseguono i Progressiti – la decisione sarebbe il risultato di una riunione virtuale a cui erano presenti anche l’assessore regionale alla Sanità ed esponenti politici dell’attuale maggioranza sardo-leghista, non si sa bene a che titolo. In sostanza, assessore alla Sanità e consiglieri regionali accreditano terapie non accettate dalla comunità scientifica ma soprattutto da AIFA e Comitato tecnico scientifico”.

Ma c’è dell’altro: i Progressisti si dicono preoccupati per la disorganizzazione della rete dell’emergenza urgenza, poiché i pronto soccorso non sarebbero attrezzati per reggere l’odierno flusso di paziendi Covid e affetti da altre patologie. “I presidii dei piccoli ospedali sono chiusi – scrivono – o prossimi alla smobilitazione. Quelli dei grandi ospedali sono ormai assediati quotidianamente da lunghe file di ambulanze. Sono i temi che abbiamo segnalato in commissione e a cui, colpevolmente, Giunta regionale e Ats non hanno fornito alcuna risposta. L’unica azione è quella emergenziale, dettata dalla fretta e dall’improvvisazione: come quella di chi in queste ore sta pensando di trasformare strutture non attrezzate come quella del Binaghi in un pronto soccorso”.

I Progressisti chiedono chiarimenti ed interventi immediati alla Giunta regionale per evitare nuove chiusure nell’isola nei prossimi mesi.

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