Facebook è ormai diventato parte integrante della nostra quotidianità: ci passiamo in media due ore al giorno (chi più chi meno), creando contenuti, commentando il post di un amico o mettendo un like a una foto che ci ha colpito particolarmente.
L’azienda di Mark Zuckerberg questo lo sa e chiede alle aziende che vogliono raggiungere un determinato target un piccolo pagamento: si chiama “cost per clic” e indica il valore monetario di un like, che può variare da 0,08 a 0,30 centesimi di euro.
Non tutti i like hanno lo stesso valore: ci sono regioni in cui può costare di più e in altre meno, così come può cambiare a seconda dell’età anagrafica o del genere.
È quanto emerge dalla ricerca di Velvet Media, agenzia veneta di marketing e vendita on line, che ha confrontato tutte le inserzioni a pagamento realizzate per circa duecento aziende, individuate tra quelle più rappresentative dei propri clienti.
Nel primo semestre 2021, ad esempio, le aziende che vogliono raggiungere un utente in Emilia-Romagna dovranno spendere il doppio (31 cent) rispetto a chi si trova in Sardegna (15 cent).
Allo stesso modo, se il proprio target di riferimento è un utente over 65 bisognerà calcolare un investimento 23 centesimi per singolo post, mentre per la fascia più giovane (18-24 anni) basteranno 15 centesimi.
Ancora, chi vuol farsi notare da un utente di genere maschile dovrà mettere in conto 17 centesimi per post, mentre per una donna ne serviranno 16.
L’analisi di Velvet Media mostra qual è l’ordine di importanza dei target per le aziende italiane che comunicano sui social e, a quanto pare, l’utente più ambito è un ragazzo giovane che vive in una delle regioni del Nord Italia.
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