Neanche quest’anno il Covid è riuscito a fermare l’entusiasmo del pubblico accorso da più parti dell’Isola e dal resto d’Italia: la XXII edizione del Festival dei Tacchi a Jerzu si chiude con un bilancio assolutamente positivo. Tutti sold out gli appuntamenti serali alla Cantina Antichi Poderi e numerosi gli spettatori anche durante le altre rappresentazioni.
Nonostante si preannunciasse un’edizione ancora più complicata dell’anno scorso, il Cada Die Teatro aveva giocato una scommessa, quella di non accontentarsi delle tradizionali cinque giornate. Nonostante le enormi difficoltà di un settore dove la pandemia ha cancellato intere stagioni, lasciato a casa migliaia di lavoratori senza garanzie di alcun tipo, il direttore artistico Giancarlo Biffi ha voluto fortemente che la rassegna fosse più lunga degli scorsi anni, da cinque a otto giornate per un totale di 18 spettacoli, 5 presentazioni di libri e 3 laboratori teatrali con la partecipazione di oltre 3000 persone:
“Questa sfida l’abbiamo vinta – spiega Biffi -. Chi può, ha l’obbligo morale di impegnarsi anche per gli altri. Aggiungere tre giornate ha significato far lavorare più compagnie (e quindi più attori, più tecnici, più fonici, ma anche far girare di più l’economia locale). È una vittoria collettiva, per la quale mi sento di ringraziare le istituzioni che credono nel Festival e che di anno in anno lo sostengono: Comune di Jerzu, Cantina Antichi Poderi, Fondazione di Sardegna, Regione e Ministero della Cultura. Un ringraziamento speciale va all’Agenzia Forestas che ci ha supportato con la sua presenza per tutta la rassegna nel processo di sensibilizzazione del rapporto tra uomo, arte e natura. Ma la buona riuscita di una manifestazione teatrale non può prescindere dal pubblico. Anche quest’anno ci ha sostenuto con calore, rispetto e attenzione. Non solo non si è fatto intimorire dalle prescrizioni anti covid, ma ogni giorno ci ha fatto sentire tutto il suo sostegno. Il teatro senza gli spettatori non esiste e noi non potremmo fare il nostro mestiere”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di aver confermato l’impegno anche economico con il Festival in un’edizione, se possibile, ancora più complicata da programmare e realizzare – aggiunge il sindaco di Jerzu Carlo Lai –. È stato un atto di coraggio, come lo scorso anno d’altronde, ma fare cultura e farla a questi livelli, con autentici protagonisti del teatro italiano è, e sarà sempre, un imperativo morale per Jerzu che inoltre, a dirla tutta, genera anche un circolo economico particolarmente virtuoso. È immensa la soddisfazione di sapere che i tantissimi visitatori di questi primi dieci giorni agostani, coincidenti con le serate del Festival, apprezzino un borgo che si caratterizza per la sua offerta enogastronomica, per i suoi paesaggi, per la sua storia, per la sua vitalità e per la sua vocazione culturale testimoniata ancora una volta dal successo, l’ennesimo, di una kermesse di questa portata”.
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