Mancano cinque settimane al suono della prima campanella e la scuola sarda rischia di farsi trovare totalmente impreparata a riaccogliere gli studenti. La Sardegna è la terzultima regione italiana per personale vaccinato e i dirigenti scolastici dell’isola lamentano la mancanza di addetti che possano controllare il famigerato green pass ai circa 200 mila studenti (dati Miur aggiornati al 2019) che da metà settembre ricominceranno a frequentare gli istituti. Gli stessi dirigenti scolastici, poi, rischiano di doversi trasformare in veri e propri sceriffi per sanzionare docenti e personale Ata che rifiutano il vaccino.
Uno scenario poco promettente, ravvivato dai bellicosi Cobas sardi che oggi hanno proclamato lo stato di agitazione, minacciando azioni legali a tutela del personale docente e non docente eventualmente colpito dalle sanzioni.
Eppure la pur importante questione dei vaccini, che come ormai i virologi hanno ripetuto in mille modi non evitano di per sé i contagi ma ne affievoliscono gli effetti e la diffusione (cosa importantissima), non può e non deve distrarre dagli altri annosi problemi in cui versa la scuola sarda. Problemi che le nostre istituzioni non hanno minimamente risolto in questi due anni in cui la presenza degli studenti nelle aule è stata molto bassa.
In questo periodo si sarebbero potuti realizzare interventi strutturali negli edifici per creare spazi adeguati per tutelare la sicurezza degli alunni. Invece anche quest’anno inizierà con le solite classi superaffollate fino a trenta ragazzi. In questo periodo si sarebbe potuti intervenire sui trasporti pubblici. Invece anche quest’anno, a settembre, i nostri ragazzi saranno costretti come ogni anno ad ammassarsi per prendere in corsa autobus pieni come uova per andare a scuola.
Intanto il dibattito sulle vaccinazioni del personale scolastico approda anche in Consiglio regionale.
“Preoccupa non avere ancora un dato certo sul numero di personale scolastico che ancora non si è vaccinato, suddiviso per territori e istituti scolastici” si chiede il consigliere regionale del Pd Piero Comandini, autore questa mattina, insieme ad altri consiglieri d’opposizione, di una mozione indirizzata al presidente della Regione Christian Solinas in cui si auspica una riapertura in sicurezza della scuola. “Le famiglie hanno bisogno di certezze, hanno bisogno di sapere se troveranno una scuola organizzata in termini di sicurezza sanitaria, docenti e personale vaccinato”, scrive l’opposizione, chiedendo alla giunta regionale di mettere in campo ogni azione, “perché sul diritto allo studio la nostra isola non può più continuare a pagare prezzi altissimi”.
Intanto, la campanella sta per suonare.
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