Sardegna Teatro chiede che venga annullato il bando per l’assegnazione del Teatro Massimo, lo stesso che gestisce dal 2009 dalla sua riapertura.
Non hanno dubbi Massimo Mancini, direttore, e Basilio Scalas, presidente di St Tric – Teatro di Rilevante Interesse Culturale: il bando è da rifare, ci sono troppi errori formali, incongruenze, inesattezze e anche aspetti grotteschi.
“Tra le criticità più evidenti – afferma Mancini durante la conferenza stampa organizzata appositamente per spiegare le ragioni della loro presa di posizione – la base d’asta che spazia da un euro a 5mila; in un documento si faceva riferimento all’ex Vetreria di Pirri.
Tra le lacune più evidenti – prosegue Mancini -, a parte l’assenza dell’agibilità definitiva del teatro manca ogni riferimento ai costi di gestione dello spazio come l’ammontare di tasse e utenze e i prevedibili costi di manutenzione dovuti all’ obsolescenza degli impianti. Né si accenna a un piano di efficientamento energetico”.
Sardegna Teatro, sostiene Scalas, è da oltre dieci anni un punto di riferimento culturale per la città di Cagliari, avendo ospitato eventi di grande rilevanza e prodotto spettacoli pluripremiati come “Macbettu” di Alessandro Serra o “L’avvoltoio” di Cesar Brie.
“L’amministrazione comunale manifesta una strana indifferenza – ha sottolineato Scalas -, la sentiamo come un’offesa, siamo disponibili a un incontro per ridisegnare la politica culturale della città a partire dalla gestione dei teatri”.
Non mancano poi gli attacchi alla politica locale, che a detta di Mancini e Scalas, non riconosce l’importanza del lavoro svolto al Teatro Massimo, nonostante lo stesso Ministero della Cultura lo consideri “principale interlocutore regionale, con ben tre progetti finanziati su 21 a livello nazionale”, così come la Regione che “sta accompagnando il Teatro di Sardegna verso una trasformazione in Teatro Nazionale”.
Una scelta, concludono la conferenza Mancini e Scalas, che “penalizza la cultura e l’arte rispetto all’intrattenimento in controtendenza con i bandi europei che puntano sulla creatività”.
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