Quattro mesi per avere una patente, infinite attese per una pratica di revisione dell’auto. La carenza di personale, dovuta alla mancata sostituzione dei dipendenti pensionati, sta mandando in tilt la Motorizzazione Civile di Cagliari. La stessa situazione si verifica da tempo anche nelle sedi di Sassari, Nuoro e Oristano, ma nel capoluogo si arriva a fare una notte di fila pur di portare a termine una pratica.
“Una situazione intollerabile – tuona dalle pagine dell’Unione Sarda Valentina Codonesu, responsabile regionale della Cna Fita, associazione che tutela le ragioni degli autotrasportatori isolani -. Occorre dare continuità a un servizio essenziale non solo per gli autotrasportatori ma per tutti i cittadini, soprattutto per chi utilizza i mezzi per trasportare persone con disabilità che non possono essere lasciate ad aspettare”.
“Servono rinforzi”, scrivono i deputati sardi Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis (Forza Italia), che hanno presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Già un anno fa gli azzurri avevano richiamato l’attenzione del precedente esecutivo nazionale su una situazione che è precipitata ancora di più col passare del tempo.
“La responsabilità – evidenziano – non è certo di chi ogni giorno cerca di smaltire un carico di lavoro sproporzionato rispetto al personale in campo. Il risultato finale è che i cittadini sono costretti a lunghissime code, fin dalle prime ore del mattino, senza avere neppure la certezza di poter fruire del servizio. Occorre intervenire subito, attraverso la mobilità la procedura che si riterrà più celere – concludono Cappellacci e Pittalis -, per mandare letteralmente i rinforzi e ripristinare la piena funzionalità dell’ufficio”.
«La situazione degli uffici territoriale della motorizzazione civile in Sardegna è nota da tempo», sottolinea Antonio Piu (Progressisti) che ha presentato un’interrogazione anche in Consiglio regionale, «ma l’inerzia della Regione sta rallentando ulteriormente la ripresa delle normali attività di un servizio essenziale per la mobilità delle persone e delle merci».
Secondo l’esponente del centrosinistra, infatti, la Sardegna non avrebbe colpevolmente attivato l’opzione di avocare a sé il trasferimento delle funzioni della motorizzazione civile attraverso lo strumento delle norme di attuazione, al contrario delle altre Regioni e Province a Statuto speciale.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, spiega: «Siamo di fronte all’impossibilità di garantire l’erogazione regolare dei servizi in capo alla motorizzazione civile, che potrebbe causare la chiusura di diverse sedi nel territorio isolano, con il rischio di provocare ulteriori rallentamenti o addirittura bloccare le attività economiche collegate alla mobilità su gomma, quali quelle degli operatori delle autoscuole, delle agenzie automobilistiche e delle aziende di trasporto. È importante sapere», conclude l’esponente dei Progressisti, «come la Giunta regionale intenda intervenire per assicurare una risposta rapida agli operatori economici e ai cittadini che subiscono i disagi causati dalla situazione in cui versano gli uffici della motorizzazione civile nell’isola».
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