Il discusso green pass varato dal Governo Draghi approda al Tar del Lazio. E lo fa passando dalla Sardegna. Martedì prossimo i giudici amministrativi dovranno infatti decidere sul ricorso urgente presentato dagli avvocati cagliaritani Francesco Scifo e Linda Corrias che nei giorni scorsi hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale del nuovo decreto-legge Covid che disciplina l’utilizzo esteso del green pass a partire dal prossimo 6 agosto.

Il tribunale amministrativo dovrà stabilire se la nuova normativa è conforme al dettato costituzionale. In particolare, all’articolo 32, secondo comma che stabilisce che la legge non può in nessun caso violare i limiti della dignità della persona umana.

“Abbiamo impugnato questa normativa perché la riteniamo assolutamente discriminatoria e contraria alla dignità umana – spiega Scifo, che lamenta anche una violazione degli articoli 2, 3 e 13 della Carta Costituzionale -: stiamo combattendo in giudizio una battaglia che deve essere portata pacificamente sulle piazze per dimostrare al Governo che non può violare impunemente la Costituzione, la Carta europea dei Diritti dell’uomo e gli stessi regolamenti europei. Ricordiamo che lo stesso regolamento europeo sul green pass vieta la discriminazione in caso di soggetti che scelgano di non vaccinarsi”.

Nel ricorso al Tar del Lazio i legali isolani chiedono ai giudici di disapplicare la normativa italiana e sospendere immediatamente il provvedimento in quanto dannoso per la corretta gestione dell’epidemia. “Non esiste alcuna prova scientifica che i vaccini siano idonei ad immunizzare e ad evitare che i vaccinati contagino o siano contagiati – evidenzia il legale cagliaritano – un passaporto legale dato ai vaccinati quando sono potenzialmente contagiosi specialmente per le varianti è contrario a qualsiasi gestione razionale dell’epidemia”.

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