Rialzarsi da una catastrofe senza precedenti, come quella a cui abbiamo assistito i giorni scorsi nell’Oristanese, non è facile. Ci vuole forza, ci vuole coraggio e la voglia di rimettere insieme i pezzi. Ma il cuore dei sardi, si sa, è grande, sempre pronti a rimboccarsi le maniche quando c’è bisogno d’aiuto.
È successo nel 2017, quando i pastori sardi, seguendo la tradizione isolana di solidarietà chiamata “sa paradura”, hanno donato bestiame e foraggio ai pastori umbri di Cascia, in seguito al violento terremoto che aveva colpito la cittadina.
È successo nel 2013, quando un forte nubifragio si abbattè sulle zone di Nuoro e Sassari colpendo con particolare violenza Olbia, dove fu registrato il maggior numero di vittime. Furono centinaia le persone accorse da tutta la Sardegna per dare sostegno agli abitanti dei luoghi colpiti, con tutte le loro forze.
Oggi il popolo sardo si trova di fronte a una nuova sfida: far ripartire i piccoli centri abitati del Montiferru, che da sempre hanno saputo conservare la bellezza dei boschi ricolmi di piante secolari, custodi di una storia vissuta in tempi antichi dai loro avi. Luoghi di ristoro per gli allevatori e le loro greggi, in perfetta sintonia con la natura che li ha accolti.
Per farlo non c’è tempo da perdere, bisogna agire subito. E così è stato: sono decine le aziende, i ristoranti e i volontari che si son resi disponibili fin da subito per dare il proprio supporto agli abitanti delle zone colpite.
Eccoli di seguito:
Comune di Santu Lussurgiu
Compagnia barraccellare di Cuglieri
Associazione Circolo Veterinario Sardo (Sardegna)
Bacco Bistrot (Bosa)
Rifugio La fattoria di Minu (Nuoro)
Autotrasporti Virdis (Sardegna)
Centro Ippico Usignolo (Oristano)
Agriturismo Bainas (Bosa)
Clinica Veterinaria San Giuseppe (Cagliari)
Hotel Baja Romantica (Bosa)
Ristorante Le Vecchie Conce (Bosa)
Acds Cavalieri di Perdalonga (Teulada)
Panificio Dettori (Oristano)
Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe (Biella)
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