“L’attacco al Sinis-Montiferru è un colpo al futuro dell’Isola”. Anthony Muroni, presidente della Fondazione “Mont’e Prama”, analizza con amarezza e preoccupazione la situazione che si è venuta a creare nella zona a Nord-Ovest della Sardegna, dove da qualche giorno roghi feroci non danno tregua alla flora boschiva e minacciano i centri abitati.
“Quando ho assunto l’incarico di presidente della Fondazione “Mont’e Prama”, scrive Muroni in una nota “da ragazzo diventato uomo tra le coste e le montagne dell’Oristanese e con radici salde in questi luoghi, ho subito pensato che avrei voluto dedicare la mia azione – in collaborazione con i miei compagni di viaggio – non solo alla valorizzazione del gruppo scultoreo che il Sinis ha restituito e ai suoi pregevoli siti archeologici. Desidero fortemente che questo progetto culturale diventi il fulcro per progetti di crescita e sviluppo dell’intero territorio”.
“Anche per il Montiferru” prosegue Muroni, “dalle cui cime si scorgono il mare e il sistema lagunare di Cabras, e la Planargia, regioni storico-geografiche di struggente bellezza. Ho immaginato un sistema complesso, ampio e articolato, culturale e ambientale. All’alba di oggi – quando ancora la campagna brucia – sono ancora più convinto che dovremo spendere tutte le nostre forze in questa direzione: investire sulla cultura per fare della nostra terra una terra di Giganti”.
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