E’ stato aperto oggi dall’Anas un nuovo tratto della strada statale 125 Var “Orientale Sarda” tra Tertenia e Osini (OG), alla presenza del Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Alessandro Morelli, dell’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Autonoma della Sardegna Aldo Salaris e dell’Amministratore delegato di Anas Massimo Simonini.
“Il nuovo tratto da oggi percorribile – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Anas, Massimo Simonini – apporterà importanti benefici per gli utenti, incrementando gli standard di sicurezza e comfort di marcia tra il Capoluogo e l’Ogliastra. È un’opera molto attesa anche da un punto di vista socio-economico, un’importante passo in avanti per migliorare i collegamenti tra la costa meridionale e quella orientale della Sardegna. È motivo di grande soddisfazione, condivisa con la Sovrintendenza ai Beni archeologici, mettere a disposizione del territorio non solo la nuova strada, ma anche un patrimonio archeologico di grande rilevanza”.
Il tratto aperto al traffico si estende per 5,6 km, ha un valore di 52 milioni di euro e costituisce il primo stralcio del lotto 1 del tronco Tertenia-San Priamo. All’interno del tracciato sono presenti due svincoli a livelli sfalsati e una rotatoria, un ponte e 5 viadotti (di cui il più esteso della lunghezza di oltre 270 metri), un cavalcavia nello svincolo di Tertenia e una galleria artificiale di 200 metri situata nei pressi dello svincolo di Perdasdefogu. Da oggi collegherà il tratto già in esercizio della variante di Tertenia al km 101 e il vecchio tracciato della statale 125 attraverso la rotatoria al km 95. In una fase successiva è previsto il collegamento con il lotto adiacente (lotto 1 stralcio 2°) in fase di progettazione, tra il km 95 in territorio di Osini e la nuova statale 125 in località San Giorgio.
Tra Barisardo e Tortolì proseguono intanto i lavori di realizzazione del lotto 4 stralcio, 2° stralcio, che si estende per 4,3 km. L’intervento ha un valore complessivo di 32 milioni di euro e prevede tempi di realizzazione di circa 2 anni.
Il sito archeologico
Durante la realizzazione dei lavori in località Fusti ‘e Carca è stata rivenuta una vasta area archeologica frequentata in età punica e romana, che in parte interessava il tracciato originariamente previsto in progettazione. Anas e Soprintendenza si sono subito attivate per adottare tutte le misure necessarie alla salvaguardia del sito, sospendendo le operazioni per la realizzazione delle opere sino a conclusione delle indagini archeologiche preliminari.
Successivamente l’area è stata delimitata ed è stata predisposta una variante del tracciato.
Lo scavo archeologico ha interessato un’area di oltre 1000 mq nel quale è stato rinvenuto l’insediamento poi datato, anche grazie ai numerosi reperti rinvenuti, tra il IV secolo a.C. e il VI secolo d.C. Le attività di salvaguardia hanno riguardato anche il restauro dei paramenti murari che in alcuni ambienti raggiungono quasi i due metri di altezza.
Il rinvenimento del sito ha un’importanza scientifica di grande rilievo poiché costituisce uno dei pochi insediamenti non urbani di questa tipologia rinvenuti in Sardegna fornendo dunque uno spaccato inedito della vita e dei costumi delle popolazioni rurali di quel periodo. La ricchezza della comunità che risiedeva a Fusti ‘e Carca, è infatti testimoniata dai materiali ritrovati, molti dei quali di importazione dal Vicino Oriente.
Anas, all’interno dell’appalto in corso, sta svolgendo il restauro conservativo di tutti i reperti rinvenuti, presso il Centro di Restauro della Soprintendenza, in località Li Punti (SS), e provvederà alla pubblicazione delle risultanze degli studi effettuati sulle strutture e sui reperti.
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