Secondo i dati ufficiali, i contagi totali da Covid in Italia sono stati 4,29 milioni (secondo alcuni calcoli, in realtà sarebbero il triplo). A oggi, le terapie intensive sono praticamente vuote. In Sardegna si registra un solo nuovo decesso (1.495 totali). Nonostante i 145 nuovi casi di Covid, i ricoveri ospedalieri nell’Isola segnano 58 pazienti in area medica e solo tre (3) in terapia intensiva.

Il vaccino funziona? Pare proprio di sì. A livello nazionale il Governo ha intensificato la campagna di vaccinazione fino ad arrivare all’obiettivo di 500mila dosi giornaliere, con l’intento di proteggere, come da intenti, le fasce più deboli e più colpite dal virus. A oggi ben 35,3 milioni di italiani hanno fatto la prima dose, di cui 26,7 con la copertura totale di due dosi. Sottostimando il dato sulla proiezione degli esperti più cauti, si può dire che 43 milioni di italiani siano totalmente o parzialmente immuni, data per scontata l’efficacia dei vaccini, su un totale di 59,2 milioni di abitanti.

Tenuto conto che il primario obiettivo pre-vaccinazioni era quello di evitare l’intasamento ospedaliero, e considerato che i ricoveri constavano prevalentemente di pazienti dai 60 anni in su, che senso hanno i memento e i peana sulle zone colorate, i lockdown, il coprifuoco e i pass obbligatori?

Considerando che un virus non colpirà mai il totale della popolazione, se circa il 72 per cento (numeri ancora sottostimati) dei cittadini nei fatti è immune, per precedente contagio o per vaccino, perché si continua a soffiare sul fuoco della paura, minacciando di restringere nuovamente diritti e libertà dopo due anni terribilmente difficili?

La domanda è: ci si aspetta che si azzerino totalmente i casi Covid? Oppure che il virus colpisca il cento per cento della popolazione per arrivare all’immunità di gregge? Questo è impossibile. Usciamo dalla paura del virus e torniamo a vivere.

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