La scelta del posto a sedere in aereo non deve prevedere costi aggiuntivi per bambini e disabili che viaggiano vicino a genitori e accompagnatori. Pena una sanzione che va da 10 mila a 50 mila euro. L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) è intervenuto sul tema dei costi aggiuntivi che le compagnie aeree fanno pagare per la scelta del posto a sedere – pratica denunciata da viaggiatori e consumatori, che fa lievitare il costo del biglietto – e ha adottato in via d’urgenza un provvedimento che intende garantire i diritti di minori e persone a mobilità ridotta.
Il provvedimento è l’esito di un’istruttoria che l’Enac aveva avviato per verificare le procedure seguite da diverse compagnie aeree low cost, che chiedono il pagamento di una tariffa aggiuntiva, a volte superiore al costo del biglietto, per consentire ai genitori di sedersi accanto ai propri figli minori, e ai familiari di stare vicino a persone disabili e a ridotta mobilità. Una pratica che era stata segnalata da diversi passeggeri che si rivolgevano alla nostra associazione per chiedere se era un giusto diritto delle compagnie richiedere questo costo, anche perché i costi aggiuntivi finivano a volte per superare quelli dello stesso biglietto.
La decisione, spiega l’Enac, si collega alla normativa comunitaria a tutela dei minori e delle persone fragili ma anche ragioni di sicurezza del volo. In caso di emergenze, infatti, i minori o le persone disabili o affette da altre patologie potrebbero avere problemi a muoversi in autonomia.
«Con questo provvedimento – si legge in una nota – l’ENAC ribadisce la centralità del passeggero all’interno del sistema dell’aviazione civile, la tutela della qualità del viaggio, la garanzia dei diritti dei viaggiatori e della sicurezza del volo».
Il provvedimento dell’Enac «è un primo passo a tutela dei viaggiatori, contro compagnie che speculano allegramente sulle famiglie che desiderano viaggiare insieme per imporre gabelle medioevali, obbligandole a pagare supplementi che talvolta superano persino il costo del biglietto – sostiene Monica Satolli, presidente Regione Sardegna dell’Unione Nazionale Consumatori – Ora però deve intervenire con sanzioni serie e milionarie anche l’Antitrust».
«Se, infatti, fosse un escamotage delle compagnie – prosegue Satolli – quello di distanziare i posti delle persone che prenotano contemporaneamente più biglietti, così da costringerle a scegliere il posto e far lievitare il costo del biglietto, sarebbe una pratica scorretta e poco trasparente, che di fatto impone dei costi non indicati nelle tariffe pubblicizzate. Insomma, non basta aver affrontato il problema per minori e disabili, anche marito e moglie devono poter viaggiare insieme senza se e senza ma».
«Tutte le compagnie aeree operanti in Italia devono garantire, ai bambini di età compresa tra i 2 e i 12 anni che viaggiano con i genitori o con almeno un adulto accompagnatore, nella stessa classe, l’assegnazione di posti vicini ai genitori o all’accompagnatore, senza alcun costo aggiuntivo. Laddove ciò non fosse possibile, i bambini devono essere seduti nella medesima fila di sedili, oppure a non più di una fila di sedili di distanza dall’accompagnatore». Le stesse garanzie devono essere assicurate alle persone con disabilità o con mobilità ridotta assistite da un accompagnatore.
Diritto al rimborso
Le somme versate alle compagnie aeree, a titolo di supplemento sul prezzo del biglietto per l’assegnazione di posti vicini, sono rimborsabili per i viaggi effettuati, o acquistati e non ancora effettuati, dalla data di entrata in vigore del provvedimento dell’Enac. Questo entra in vigore dal decimo giorno successivo alla pubblicazione sul sito internet Enac (la data di pubblicazione è il 17 luglio). Se le compagnie non rispetteranno le disposizioni Enac, l’ente potrà sanzionare le compagnie aeree con multe comprese fra 10 mila e 50 mila euro.
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