Daniele Imperatore, 40enne sotto processo per aver aggredito nel 2018 la parlamentare Mara Lapia, è stato assolto dal reato di violenza privata per particolare tenuità del fatto. Lo rende noto l’avvocato della depuatata in seguito alla sentenza dal giudice di Nuoro.
“Il tribunale di Nuoro ha riconosciuto la sussistenza della violenza privata subìta dalla mia assistita ritenendo che si sarebbe trattato di una violenza privata particolarmente tenue e, per questo, ha applicato l’articolo 131 bis del codice penale”. Lo dichiara l’avvocato Nicola Madia a conclusione del processo a carico di Daniele Imperatore accusato di violenza privata nei confronti della deputata Mara Lapia.
“Su questa vicenda processuale voglio fare alcune considerazioni: la prima è che questa sentenza dimostra che la deputata Lapia ha subìto una violenza privata e che non si è inventata niente; la seconda è che questa sentenza dimostra la fondatezza dell’accusa e, se questo verdetto fosse stato pronunciato prima del marzo 2015, quando è stato introdotto l’articolo 131 bis, sarebbe stato di condanna; la terza è che, ove questa sentenza divenisse definitiva, sarebbe iscritta sul certificato penale del signor Daniele Imperatore; infine, quarta considerazione, questa sentenza, ove
divenisse definitiva, legittimerebbe a chiedere il risarcimento dei danni al signor Imperatore” prosegue l’avvocato Madia.
“Una volta, quindi, assodata la fondatezza dell’accusa, aggiungo che non condivido che la violenza privata subìta da Mara Lapia sia stata di particolare tenuità. Mi domando, infatti – sottolinea – , se possa essere giudicata di particolar tenuità una violenza privata consumata in danno di una donna da parte di un uomo con precedenti penali per reati quali: lesioni, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’avvocato non nasconde, inoltre, il rammarico per il fatto che l’autorità giudiziaria non abbia dato rilievo processuale a due certificati medici eseguiti lo steso giorno dei fatti e nei giorni successivi, che asseveravano la frattura della terza costola sinistra e un trauma toracico, malattia guaribile in trenta giorni”.
Il legale e la deputata nuorese attendono le motivazioni della sentenza, al fine di comprendere perché il giudice abbia ritenuto la violenza privata subìta da Mara Lapia ‘tenue’, in modo da valutare se proporre appello.
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