Il green pass al momento viene utilizzato in Italia in occasioni e situazioni come matrimoni, Rsa, stadi, eventi, ma si pensa all’uso ‘allargato’, sulla scia del modello francese: “Sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni”.
La proposta arriva dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato dal Messaggero, che spera di “Fare subito come ha fatto la Francia, applicando ‘sul serio’ il green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane. Pensiamo alle discoteche, se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi. Perché il green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati”.
In Francia, ricordiamo, Macron ha di recente annunciato l’obbligo del certificato per accedere a ristoranti, bar e trasporti. Diversi parlamentari del Pd e alcuni governatori regionali si dicono favorevoli all’idea, mentre la leader dell’opposizione Giorgia Meloni la definisce una “follia anticostituzionale” e “idea raggelante”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Matteo Salvini, che commenta: “Non scherziamo”.
Sul tema ci sono una serie di nodi da sciogliere, primo tra tutti quello della costituzionalità appunto, a cui si aggiungono i problemi legati alla privacy, che andrebbero presi in esame dal Garante.
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