“Il Ddl Zan non deve passare, non è neanche lontanamente pensabile inserire all’interno del nostro ordinamento giuridico una legge che lascia ogni tipo di discrezionalità ai giudici, senza tener conto di quelli che sono i più basilari fondamenti del diritto – afferma CasaPound Italia FVG in una nota -. Le associazioni LGBTQ+ che spingono per l’approvazione del disegno di legge non sono minimamente rappresentative della società italiana: si tratta di gruppi di interesse e nulla di più. La loro non è certo una battaglia di civiltà. Al contrario – prosegue la nota – l’obiettivo palese è quello di silenziare ogni voce di opposizione, andando a scardinare quelli che sono i fondamenti di ogni società basata sullo stato di diritto. Porsi contro il Ddl Zan non significa andare a minare i diritti degli omosessuali che, per altro, godono già di tutti i diritti che spettano a qualsiasi cittadino italiano. Significa difendere un concetto basilare che è quello della libertà di espressione sancita e tutelata dalla Costituzione, scongiurando derive oscurantiste evidentemente tanto care a chi vorrebbe vedere in galera chiunque sia contrario al diktat del politicamente corretto”.
“Stabilire ex lege che la magistratura avrà il potere di censurare alcune manifestazioni del pensiero senza, tuttavia, definirne i limiti rischia di creare uno Stato in cui ogni cittadino dovrà avere paura di dire la propria opinione come ad esempio che un bambino possa nascere solo da una madre perché ciò potrebbe offendere la sensibilità ed essere discriminatorio nei confronti di cui si sente donna seppur nato uomo”, concludono i portavoce di CasaPound Italia sulla proposta di legge presentata in Senato e che sarà votata il prossimo martedì 13 luglio.
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