La legge sull’omofobia è stata calendarizzata dall’Aula del Senato per il 13 luglio alle 16:30, dopo la bocciatura dei calendari alternativi proposti da Fi e Lega che chiedevano la votazione il 20 luglio.

Nessun accordo è stato trovato durante la riunione dei capigruppo della maggioranza.

“Letta insiste. Si andrà in Parlamento. Se la legge sarà affossata il nome di chi ha impedito che si arrivasse all’unità è Letta. Gli è stata proposta mille volte, anche dai renziani, una mediazione. Noi continueremo ad insistere sul dialogo anche da qui al voto”, ha dichiarato Matteo Salvini.

“Nel disegno di legge eliminare, ovunque ricorrano, le parole identità di genere”, è una delle proposte del relatore Andrea Ostellari (Lega) per modificare il Ddl Zan.

“Il presidente Ostellari ha fatto un reale passo in avanti sia nel merito che nel metodo, si va seriamente avanti nella concreta volontà di trovare un’intesa. Pd e 5 stelle facciano adesso uno sforzo costruttivo e dimostrino di avere a cuore l’obiettivo di portare a casa la legge contro le discriminazioni omotransfobiche, evitando di proseguire per successivi strappi. Noi voteremo comunque il calendario per il 13 se non si trova l’intesa altrimenti, ma lo scontro frontale è un grande errore e chi lo porta avanti se ne assume l’esclusiva responsabilità”, ha commentato il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, che continua “né IV né il Pd chiederanno il voto segreto ma qualcuno lo farà ed allora se il provvedimento sarà affossato in aula, avremo tutti fallito perché avremo lasciato senza tutele tante persone”.

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