“La macchina regionale antincendio è stata ancora una volta in grado di rispondere alle aspettative della comunità e a intervenire tempestivamente con tutte le risorse che la Giunta mette in campo in termini di uomini e mezzi. Il nucleo investigativo del Corpo forestale poi è già al lavoro e speriamo di poter assicurare alla giustizia coloro i quali dovessero essere ritenuti colpevoli”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, stamattina durante un sopralluogo nelle campagne di Macomer e nella zona industriale di Tossilo, nell’area devastata dall’incendio di sabato scorso.
Per spegnere i roghi, sabato sono intervenuti 24 operatori del Corpo forestale con 9 pick up e 3 autobotti, 25 operai di Forestas con 7 pick up e un’autobotte, 7 vigili del fuoco con un pick up e un’autobotte, 22 volontari con 8 pick up e un’autobotte, 6 elicotteri della flotta regionale, è intervenuto anche il biturbina Superpuma di base a Fenosu e due Canadair del Dipartimento della Protezione civile nazionale. Numeri in sostanza confermati anche nella giornata di ieri, domenica 4, e una forte presenza anche oggi per avviare la fase di bonifica.
“Oggi siamo qui – ha aggiunto l’esponente della Giunta Solinas, che ha incontrato in Municipio il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu – per verificare di persona l’estensione della superficie bruciata, quasi 450 ettari di cui 50 nel perimetro dell’area industriale di Tossilo. Sono tante anche le aziende agricole colpite, con forti danni agli immobili e alle scorte. L’amministrazione comunale si è da subito prodigata per attivare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità e anche l’ufficio territoriale di Protezione civile aiuterà il Comune per la valutazione dei danni al patrimonio pubblico e a quello privato e così come avvenuto negli ultimi due anni verificheremo la compatibilità di ristori regionali”.
“La Regione – ha assicurato l’assessore Lampis che durante il sopralluogo ha incontrato anche i titolari di alcune aziende danneggiate e minacciate dai roghi – prende l’impegno di fare le proprie istruttorie e di valutare, così come è successo in passato, quali saranno i perimetri entro i quali intervenire. Sulla prevenzione si può fare di più per la diffusione più capillare delle prescrizioni regionali antincendio ma anche con misure di tipo sanzionatorio. Laddove vi siano dei casi in cui le prescrizioni non dovessero essere rispettate devono scattare pesanti sanzioni”.
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