“Non so cos’altro debba accadere per far capire ad Alessandro Zan e ai suoi sodali che la legge che porta il suo nome va ritirata, perché è una legge sbagliata e pericolosa“. Sono le dichiarazioni di Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF).
“La presa di posizione della Santa Sede – aggiunge – arriva dopo mesi in cui cittadini e organizzazioni di ogni estrazione hanno chiesto di rendersi conto che si tornava a immaginare il carcere per gli oppositori politici secondo lo schema applicato in Italia solo con le leggi fascistissime del 1926. Mi auguro che Luigi Di Maio, che come ministro degli Esteri è il naturale referente delle rimostranze diplomatiche vaticane, colga l’occasione e con Giuseppe Conte tolga il consenso a un ddl sbagliato. Dai falsi cattolici come Renzi e Letta non m’aspetto nulla: uno è il padre delle unioni civili, l’altro s’è persino concesso nel delirio pre-estivo di sentirsi papa e proclamare la necessità di ordinare le donne-prete (Francesco ha ripagato Letta promulgando il VI Libro del codice del diritto canonico, che prevede la scomunica per chi ci prova). D’altronde per costoro il punto di riferimento è Fedez, che parla ai seguaci con video pericolosi che invitano milioni di persone a non riconoscersi nei patti fondativi della Repubblica, tra cui quel concordato esplicitamente citato all’articolo 7 della Costituzione e rinnovato da Italia e Vaticano nel 1984“.
Adinolfi conclude: “Ai patti fondativi e alla Costituzione siamo tutti sottomessi, altrimenti si sceglie la via eversiva che suonerebbe un po’ ipocrita se impostata dagli attici dei ricchi beneficiati dal sistema“.
Il Popolo della Famiglia Sardegna, preso atto dell’evolversi della situazione in Parlamento, “chiede ai parlamentari sardi e non dell’opposizione, di far sentire il proprio peso in modo che i numeri finali delle votazioni, possano portare alla definitiva bocciatura del ddl Zan così come chiesto anche dai propri elettori“.
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