“La sanità sarda fa un salto indietro di dieci anni”. A denunciarlo è la A.I.STOM Sardegna, l’associazione di volontariato per pazienti portatori di enterostomia. Come racconta l’associazione, “il 25 marzo, durante la consultazione preliminare tenutasi negli uffici dell’Ats Sardegna, circa la gara sui presidi per gli stomizzati, il presidente dell’associazione A.I.STOM SARDEGNA ha dichiarato la necessità e il diritto di continuare a mantenere il doppio canale distributivo per i pazienti stomizzati, ossia la distribuzione domiciliare e il ritiro presso i servizi farmaceutici Ats, tenendo conto del fatto che allo stato attuale circa il 90% dei pazienti stomizzati ha scelto e riceve i presidi a domicilio”.
“Il 7 aprile” prosegue A.I.STOM, “si è tenuta una riunione tra i componenti del gruppo tecnico di progettazione unitamente al RUP per approfondire vari punti della riunione del 25 marzo, dove si è parlato in particolar modo della proposta del doppio canale distributivo. Il gruppo tecnico di progettazione, come si legge nel verbale, a seguito di una lunga riflessione e analisi interna, conferma la distribuzione dei dispositivi a domicilio quale unica modalità di consegna”. In seguito, però, “l’assessorato alla sanità regionale ha cambiato ancora una volta modalità di distribuzione e senza tener conto delle richieste del presidente dell’associazione A.I.STOM, in cui si precisava di considerare la necessità del paziente stomizzato al doppio canale di distribuzione, tra cui domiciliare”.
Adesso, lamentano, “i pazienti si interrogano sulla motivazione di questa decisione univoca che va contro il rispetto della libera scelta degli stomizzati, contro il lavoro di una commissione tecnica brillante e contro i diritti della persona. Analizzando le varie problematiche che il paziente vive quotidianamente a seguito della propria patologia”, conclude l’associazione, “la distribuzione voluta dall’assessore alla sanità non rispetta i diritti del paziente e potrebbe richiedere ulteriori trafile burocratiche e attese snervanti per il ritiro del presidio richiesto e scelto in base alle proprie esigenze”.
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