La Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica (Coord. Sulcis Iglesiente) denuncia “i disservizi che potrebbero crearsi all’ospedale Santa Barbara con l’eventuale fermo del laboratorio di analisi e le ricadute su tutto il territorio”.
“Con l’alibi della carenza di personale, si vorrebbe giustificare l’ennesimo taglio di un servizio sanitario indispensabile per tutto il Sulcis Iglesiente. Fermare addirittura l’importante laboratorio di analisi, significa persistere nello smantellamento dei reparti rimasti aperti nel Presidio ospedaliero del CTO. Reparti funzionanti già parzialmente come quelli in week-surgery. Nessun reparto ospedaliero può sopravvivere senza il supporto di un laboratorio di analisi”, si legge nella nota stampa.
“L’ennesimo taglio colpirebbe in primis gli utenti affetti da patologie a rischio e decreterebbe la fine della Prevenzione per tutti. Contro la chiusura del laboratorio di analisi, già minacciata dalla precedente Giunta regionale, l’attuale maggioranza dopo aver costruito in modo cinico la propria campagna elettorale, oggi disattende gli impegni presi. Le solite promesse ‘fingere di voler cambiare tutto per poi non cambiare niente‘. Ma al di là dei giochi dei partiti politici per accaparrarsi il potere, ci chiediamo quale sia la logica alla base di una decisione così penalizzante per l’ampio territorio da parte della Direzione Sanitaria. Eppure i problemi che attanagliano il Sulcis Iglesiente sono sotto gli occhi di tutti. La gente muore non solo di Covid. Muore di cattiva politica e di incompetenze”, prosegue il comunicato.
“La chiusura del laboratorio di analisi sarebbe il colpo di grazia per il sistema sanitario pubblico sempre più svuotato di servizi”. ll coordinamento Rete Sarda del Sulcis chiede all’Azienda ATS-ASSL di “garantire l’efficienza del laboratorio di analisi e sollecita i capi gruppo di tutte le parti politiche presenti in Consiglio Regionale, il Consiglio Comunale e il Consiglio dei Sindaci ad intervenire per fermare la mannaia che non da oggi falcidia i servizi sanitari e il diritto dei cittadini ad essere curati. Il ritardo dell’apertura dei locali al CTO di Iglesias, destinati al laboratorio di analisi, è la chiara volontà dell’ATS di sacrificare un servizio così importante senza il quale non possono sopravvivere altri servizi sanitari e interi reparti ospedalieri. Pertanto – conclude – di fronte all’ennesima emergenza, invitiamo tutte le parti politiche ad accantonare i demagogici proclami elettorali e a mobilitarsi concretamente per tutelare il diritto di ogni cittadino ad accedere alle cure e alla prevenzione. Diritti acquisiti con la legge 883 del 1978”.
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