“Le risorse del programma Next Generation Eu forniscono all’Italia un’occasione storica per diventare più moderna, equa e competitiva. Il governo ha avuto proprio oggi l’atteso ok da Bruxelles che libera risorse per 25 miliardi di euro. E’ un’occasione storica per il rilancio di tutto il Mezzogiorno e della Sardegna: al Sud verranno infatti destinati il trentaquattro per cento dei fondi. Dal dibattito in corso però emergono ancora dei nodi decisivi da sciogliere, legati alla governance e alle procedure: dovremo perciò essere celeri nell’indicare in che modo questi fondi verranno utilizzati, e farlo seguendo il principio della semplificazione”.
Intervenuto a Cagliari al webinar ‘Infrastrutture e mobilità sostenibile nel PNRR’ organizzato dalla società Primaidea, il deputato dem Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio, ha illustrato le possibilità offerte dal PNRR per l’Isola, in particolar modo sul tema delle infrastrutture.
“L’effettiva attuazione del Recovery Plan, i cui interventi devono essere completati entro il 2026 – ha proseguito De Luca – pone con forza l’esigenza di individuare delle procedure specifiche, semplificate e accelerate, per la realizzazione dei progetti. Negli ultimi decenni, è bene ricordarlo, le nostre performance di impegno, spesa e rendicontazione dei Fondi europei non sono state incoraggianti. Come emerge dall’ultima relazione annuale della Corte dei conti europea, l’Italia è fanalino di coda in Europa, penultima seguita dalla sola Croazia, per assorbimento dei fondi strutturali dell’ultima programmazione. La Corte dei conti italiana conferma questi dati, precisando che l’analisi del livello di spesa dei Fondi strutturali UE (Programmazione 2014-20), al 31 ottobre 2020, indica che gli impegni si attestano al 31 ottobre al 68,32%, mentre i pagamenti raggiungono solo il 38,36%”.
“E’ del tutto evidente – ha concluso il deputato – che questa situazione rischia di aggravarsi, vista la quantità supplementare di risorse da spendere nei prossimi anni, nel quadro del Next Generation Eu. Bisogna stabilire, dunque, con forza e coraggio delle procedure innovative, speciali, per la progettazione, l’autorizzazione, l’affidamento e l’esecuzione degli interventi. Il governo si farà carico con attenzione di questa esigenza e dimostrerà di essere all’altezza della sfida di portata storica che ci aspetta”. De Luca ha infine auspicato la nascita in Sardegna di ‘Zone economiche speciali’.
Al dibattito ha preso parte anche il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che ha sottolineato la necessità di recuperare con il Pnrr progetti concreti, utili e realizzabili, a partire da quelli legati alle infrastrutture, che permettano una mobilità sostenibile nel capoluogo, dove, dice Truzzu, “c’è la necessità di ridurre il traffico in entrata – circa 70mila veicoli al giorno – attraverso la creazione di sistemi di mobilità alternativa”. Il sindaco ribadisce la richiesta di un maggiore “coinvolgimento del territorio e al riconoscimento delle legittime istanze locali, dando i fondi direttamente ai Comuni”. Il sindaco ha poi posto l’accento sulla necessità di modernizzare la macchina burocratica, “abbassando l’età media dei funzionari statali e attivando sistemi di finanziamento più diretti”.
Carlo Poledrini, Direttore Generale dell’Arst, ha posto l’accento sulla rivoluzione culturale in atto, che vede da un lato “i lavoratori attivi dalle postazioni di smart working e dall’altro l’aumento di mezzi in viaggio legati al potenziamento dell’e-commerce”. “E’ necessario adeguarsi a un nuovo modello di società”, dice Poledrini “intercettando il cambiamento in atto”. Stefano Mameli, direttore generale della Città Metropolitana Cagliari, ha ribadito come “l’aumento del traffico merci vada a impattare sulle infrastrutture, che vanno adeguate”. Ugo Cuncu, fondatore di UC-NET, ha ricordato infine come la transizione passa attraverso una maggiore sostenibilità.
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