Carenze d’organico, continue aggressioni e mole di lavoro insostenibile: sono alcune motivazioni che hanno spinto gli Agenti della Polizia Penitenziaria della Sardegna a indire un sit-in di protesta che si terrà giovedì 8 luglio davanti alla Prefettura di Cagliari.
Secondo quanto riportato dalle organizzazioni sindacali della PolPen, Sappe, Osapp, Ul Pa Pp, Sinappe e Uspp, “mancano circa 540 Agenti rispetto alla pianta organica”. Inoltre, “continuano inesorabili le aggressioni a danno degli Agenti”, per cui “chiediamo strumenti e dispositivi anti aggressione”.
Senza dimenticare, scrivono le sigle, “la mole di lavoro insostenibile, i numerosi eventi critici e lo stato di abbandono che percepiscono gli Agenti. Tutto ciò sta determinando un aumento preoccupante di episodi di bournout“.
Le sigle sindacali sottolineano come siano presenti “elementi di spicco della criminalità organizzata italiana ed estera che, con il numero esorbitante di detenuti psichiatrici, rappresentano un mix esplosivo. Siamo privi di Comandanti titolari negli Istituti di Sassari e Nuoro, e i 4 Direttori presenti in regione sono costretti a gestire 10 Istituti. Nonostante le promesse” lamentano, “non sono stati ancora assegnati i repartini detentivi ospedalieri per il ricovero dei detenuti negli ospedali di Cagliari, Sassari, Oristano, mentre a Tempio, nonostante sia pronto, non viene incredibilmente consegnato all’Amministrazione Penitenziaria. Gli Agenti sono costretti a stazionare nei corridoi e i detenuti sono ricoverati con altri pazienti mettendo a rischio l’incolumità degli operatori e dei cittadini”.
E ancora. “Negli aeroporti sardi nonostante le promesse non sono stati consegnati i posti di Polizia Penitenziaria idonei per garantire la sicurezza degli operatori e dei cittadini, continua ad essere a rischio la sicurezza pubblica. Il Governo e le Istituzioni dovevano garantire ogni supporto per la gestione dei 10 Istituti Penitenziari e invece siamo abbandonati”.
I sindacati della Polizia Penitenziaria chiedono quindi “al Dipartimento dell’A.P., alla classe politica e alle Istituzioni perche’ la Sardegna è stata trasformata in una ‘grande Asinara’”, ma soprattutto “occorrono interventi concreti per evitare che la situazione possa degenerare ulteriormente”, concludono le sigle.