Un progetto di comunità per dire no alle dipendenze: è questa l’anima di “Io sono stupefacente”, una campagna social, animatori, operatori sul territorio e formazione per coloro che lavorano nei pubblici esercizi, come antidoto alle dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti tra i giovani, in particolare 16-24 anni.
Promosso per tutta la stagione estiva 2021 dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna a partire da questa settimana, insieme al Comitato Quartiere Stampace e con il sostegno del Comune di Cagliari, l’obiettivo del progetto è quello di portare avanti “politiche di conoscenza, di informazione e di consapevolezza”.
“La cosa più importante da dire ai nostri ragazzi è di essere se stessi”, ha rimarcato il sindaco Paolo Truzzu, ricordando gli episodi di cosiddetta “malamovida” che spesso caratterizzano anche centro storico cagliaritano durante i fine settimana. “Non c’è niente di più stupefacente che vivere la propria vita essendo se stessi”.
Oltre al Comune di Cagliari che messo a disposizione degli organizzatori una parte dei 35mila euro necessari per “avvicinare i giovani nelle zone più difficili della città”, ha rimarcato Emanuele Frongia nella veste di presidente Fipe Confcommercio Sud Sardegna, a credere anche il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Zona Sud ATS Sardegna, in particolare il Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici Correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo, le Strutture Complesse Area Dipendenze Patologiche Ser.D 1- Città Metropolitana e Ser.D 2- Area Vasta e il Piano Regionale Gioco d’Azzardo Patologico, il Comitato Croce Rossa Cagliari e l’Agenzia pubblicitaria Publikendi.
“Il progetto è nato l’anno scorso ma ha subito uno stop determinato dall’arrivo della pandemia – ha spiegato Frongia – oggi più che mai c’è l’esigenza di far scendere in campo i professionisti del settore per avvicinarsi ai giovani che subiscono gli effetti di un lockdown che ha messo in ginocchio psicologicamente anche loro. Baccano, risse e comportamenti certamente non civili, si stanno ripetendo sempre più spesso nel centro storico e non solo, e spesso sono determinati da uno stress psicologico enfatizzato dall’abuso di alcol e sostanze stupefacenti”.
Per l’assessora alle Politiche sociali Viviana Lantini, “il progetto è molto bello perché ha una sfaccettatura anche di tipo sanitario”. Seguito dal Dipartimento di Salute mentale, “Io sono stupefacente” veicola infatti un messaggio importante: “L’alcol e le droghe, soprattutto in giovane età – ha detto anche in veste di medico – determinano danni per la salute dei quali i ragazzi e spesso le famiglie devono essere resi consapevoli”.
Concorde col sindaco Truzzu e con l’assessora Lantini anche la collega Rita Dedola che ha definito il progetto come “bellissima sincronizzazione di esigenze” pubblico-privato. “Non fa che effettuare – ha sottolineato la titolare dell’Istruzione, delle Politiche giovanili e Pari opportunità – un’operazione di investimento. Un investimento sui nostri giovani”. Così pure l’assessore alle Attività produttive e Turismo, Alessandro Sorgia, che ha parlato di “lavoro di squadra”.
All’incontro con la stampa di questa mattina di lunedì 21 giugno 2021 al Municipio di via Roma 145 anche il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti, il presidente del Comitato di Quartiere Cagliari Stampace, il dirigente del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’Ats (zona sud) Graziella Boi e il comitato Croce Rossa Cagliari. Tutti presenti alla firma del primo attestato di partecipazione al corso di formazione e aggiornamento che “Io sono stupefacente” dedicherà agli operatori dei pubblici esercizi in particolare sulle norme che regolano la vendita di bevande e la somministrazione di alcol.
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