“Nonostante i nostri sforzi attraverso tutta una serie di iniziative, a nulla sono servite le segnalazioni ed interlocuzioni con alcune Direzioni delle Aziende sanitarie e l’Assessorato regionale alla sanità, relativamente sull’utilizzo assai discutibile delle graduatorie per titoli”. Così, i sindacati di Cgil, Cisl e Uil della Funzione Pubblica di Sassari.
“A tal riguardo e sulla base delle numerose proteste da parte di altrettanti infermieri – si legge nel comunicato delle sigle – ultima della serie riguarda il bando di selezione che ha come capofila l’Aou di Cagliari. Bando che tra le altre cose, estendeva ‘la procedura selettiva in argomento a tutte le aziende del SSR’. Esattamente su questa opportunità, che va detto e ricordato, Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica di Sassari hanno fatto battaglie con Assessorato ed ATS, ebbene le aspettative dei circa 1200 Infermieri sono andate deluse, poiché all’atto delle procedure sul reclutamento accade l’inverosimile”.
In altre parole, spiegano, “la prima chiamata inviata a 400 Infermieri nel mese di maggio, consentiva ai medesimi di esprimere la scelta della sede, e fin qui nulla da dire. Le successive invece, dalla posizione 401 alla 600, la proposta di assunzione non riportava la scelta della sede di lavoro, fatto che ha scatenato le giuste e sacrosante proteste di indignazione da parte degli idonei in graduatoria, che si sono visti obbligati, gioco forza, a rinunciare alla proposta di contratto presso l’Aou Cagliari, specificando tuttavia di avvalersi della preferenza di sede così come previsto dagli atti deliberativi e dal bando. Proteste che sono state oggetto di immediata segnalazione alle aziende e all’Assessorato da parte di queste Organizzazioni sindacali”.
“Nel frattempo e dopo alcune interlocuzioni, anche telefoniche, l’8 giugno finalmente riceviamo una nota a firma del Commissario Aou Cagliari, in risposta alle nostre sollecitazioni di chiarimento. Nota che tra le altre cose sottolinea la disponibilità dell’azienda che dichiara testualmente che ‘nell’ipotesi in cui i candidati ai quali sia stata inviata una proposta di contratto con questa AOU, abbiano rifiutato la stessa manifestando contestualmente la propria disponibilità per una sede diversa, si provvederà a trasmettere tale disponibilità alle aziende interessate, sempre che le stesse manifestino alla scrivente amministrazione un ulteriore fabbisogno di personale infermieristico, rispetto a quello dalle medesime palesato esclusivamente in relazione alle chiamate dei primi 400 candidati'”.
“Ciò nonostante, esattamente l’11 giugno, ATS chiede ad Aou Cagliari lo scorrimento della graduatoria, scorrimento che avrebbe dovuto tenere conto della scelta della sede, per cui le aspettative erano quelle che le chiamate sarebbero dovute ripartire dalla posizione 400. Invece, in barba a quanto sopra, le comunicazioni inviate ai candidati riprendono dalla posizione 601 alla 750, invitando i destinatari a manifestare la scelta della sede tra le otto aree, tra cui anche Sassari. Appare scontata anche in questo caso l’indignazione degli Infermieri collocatesi dalla posizione 400 alla 600, i quali si sono visti per la seconda volta beffati e scavalcati dall’ordine della graduatoria”, proseguono i sindacati. “Insomma siamo alle solite, la gestione delle graduatorie continua ad essere fuori controllo, ciascuna azienda si muove e decide senza tener conto delle regole e del buon senso”.
Nella nota, le sigle ribadiscono di aver “chiesto da sempre che sul sistema del reclutamento regionale ci fosse una cabina di regia che governi e faccia rispettare i criteri ed i diritti dei partecipanti. E’ inaccettabile che il candidato si trovi costretto a scegliere una sede di lavoro a 200 km da casa, nonostante la disponibilità di posti in tutte le sedi. E’ inaccettabile che all’interno delle graduatorie siano presenti numerosi colleghi in attesa di essere assunti direttamente dalle aziende sanitarie con un contratto a tempo determinato, ma nel contempo vi operano con contratto di somministrazione, comunemente detto interinale”.
L’Assessorato regionale alla sanità insieme alle Direzioni delle aziende sanitarie, conclude il comunicato, “non possono fare spallucce e scaricarsi uno con l’altra le responsabilità. Serve urgentemente una revisione di governo delle procedure di reclutamento, che si basi su meccanismi chiari e soprattutto agisca per dimensionare il ricorso eccessivo ai contratti flessibili e/o precari, attraverso una stagione di concorsi rivolta non solo agli Infermieri, ma anche ai tecnici sanitari ed amministrativi e soprattutto gli Operatori socio sanitari”.
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