È di nuovo tempo del Mare più bello, la guida annuale di Legambiente e Touring Club Italiano sui comprensori balneari più belli e sostenibili. Ed è la Sardegna la regione più premiata con il riconoscimento delle Cinque vele, conquistate da ben sei località: cinque conferme (Baunei, Domus de Maria, Posada, Bosa, Santa Teresa Gallura) e il nuovo ingresso di Cabras, sulla costa oristanese, con l’Area marina protetta della Penisola del Sinis – Isola di Maldiventre. Altri dodici comprensori sardi sono stati poi premiati con le Quattro vele, un risultato quindi di valore per l’Isola per la ventunesima edizione della Guida blu. La presentazione, questa stamattina è avvenuta in diretta streaming con la partecipazione della ministra per le Disabilità Erika Stefani dopo la pausa forzata di un anno e mezzo a causa della pandemia. L’evento globale ha contribuito a mostrare la fragilità di un sistema complesso e stressato per cui urgono nuove strategie basate sui temi della sostenibilità, da sempre tra i principi della Guida di Legambiente e Touring Club Italiano.
I comprensori sardi a Cinque Vele: il nuovo ingresso di Cabras per il Golfo di Oristano e le conferme.
In Sardegna si aggiudicano le Cinque Vele cinque comprensori già in classifica da anni: Baunei, sulla costa orientale, al secondo posto nazionale dopo la Maremma toscana di Grossetto in virtù del sistema che garantisce fruizione e tutela del territorio; il litorale di Chia (Domus de Maria) nel sud Sardegna al quarto posto per la difesa delle dune di retrospiaggia e i divieti di utilizzo della plastica usa e getta; la Baronia di Posada e il Parco di Tepilora (Nu) sulla costa nord orientale in sesta posizione, un’area costiera e umida tutelata dalla convenzione internazionale di RAMSAR e inserita in una riserva Biosfera dell’Unesco; ancora più a nord la Gallura costiera e l’Area marina protetta di Capo Testa di Santa Teresa di Gallura (ottavo posto) per il complesso di iniziative per la tutela e la fruizione sostenibile. Alla quattordicesima posizione troviamo il comprensorio della Planargia (Bosa) nell’Oristanese; e infine, al sedicesimo posto, il nuovo ingresso per il Golfo di Oristano e l’Area marina protetta della Penisola del Sinis – Isola di Maldiventre (Cabras). I sei comprensori sardi spiccano per numero rispetto a quelli toscani e pugliesi (tre località a cinque vele), siciliani e pugliesi e campani (due a cinque vele), e Basilicata e Liguria (uno). Nello scenario nazionale il Tirreno, ancora una volta, si conferma il mare più bello e sostenibile.
“È motivo d’orgoglio per Legambiente Sardegna animare la classifica nazionale con un nuovo comprensorio sardo che riceve quest’anno le 5 Vele – dichiara Marta Battaglia, Direttore di Legambiente Sardegna -. È sintomo di dinamismo, capacità di innovazione e di interpretazione intelligente delle sfide che il presente pone a territori preziosi e fragili come quelli costieri, più esposti di altri ai cambiamenti climatici e dunque in prima fila nella sperimentazione di strategie efficaci. Come l’alleanza tra comunità locali e turisti che i nostri comprensori sperimentano tramite la condivisione di forme di accoglienza e fruizione autentiche e sostenibili, in un sodalizio virtuoso che fa bene al turismo e ai territori”.
La selezione e i criteri
Il Mare più bello 2021 propone il racconto di 45 tra le più belle zone balneari del nostro Paese selezionate fra i 98 comprensori turistici valutati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche ambientali e la qualità dell’ospitalità. In particolare sono valutati in base ai dati sulla gestione dei servizi da parte delle amministrazioni locali e la qualità del territorio (presenza di aree protette marine o terrestri) e integrando queste informazioni con le valutazioni espresse dai Circoli locali dell’associazione e dall’equipaggio della Goletta Verde. Il giudizio attribuito a ciascun comprensorio va dalle Cinque Vele assegnate ai migliori fino a Una Vela per i territori che comunque raggiungono la sufficienza dei voti. I parametri sono divisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi. La scelta degli indicatori e la loro attribuzione a differenti macroaree ha tenuto conto di requisiti chiave, definiti in ambito europeo con il contributo della rete delle ecolabel che seguono i criteri del progetto Life “VISIT”.“
La guida nel complesso punta a valorizzare al meglio zone meno sfruttate e più incontaminate: con i suoi circa 7500 km di coste il nostro Paese riesce ancora a offrire spiagge deserte o poco affollate, paesi e borghi senza ingorghi ferragostani, luoghi e angoli incontaminati, feste e tradizioni ancora vive, cucina e ospitalità che valorizzano le produzioni tipiche. Attenzione specifica è stata anche data alle attività sostenibili ed ecologiche: numerose le segnalazioni relative a escursioni (guidate o no), percorsi per biciclette, immersioni, possibilità di noleggiare canoe, iniziative per la riduzione della plastica usa e getta, ecc. Non mancano i consigli per gite nell’entroterra.
Stabilimenti più accessibili e sostenibili
Nel corso della presentazione è stato fatto un focus sul vero e proprio boom dei temi dell’accessibilità e sostenibilità che sta interessando il comparto degli stabilimenti balneari. Grazie alla collaborazione fra Legambiente, Turisti per caso, la rivista Mondo Balneare e Village 4 All, società specializzata nella consulenza e supporto alle strutture turistiche sul tema dell’accessibilità, sono state raccolte con l’iniziativa “Cercasi spiagge accessibili” centinaia di segnalazioni da parte di utenti e imprenditori del settore sugli stabilimenti considerati più accessibili. Si è provveduto a selezionare le migliori esperienze che sono state raccontate nel corso della conferenza stampa.
Lidi amici delle tartarughe, l’obiettivo per la prossima edizione
La Sardegna – con le sue spiagge spesso scelte dalle tartarughe marine per deporre le uova – può guardare, con interesse, all’ulteriore iniziativa di Legambiente presentata oggi. Si tratta di “Lidi amici delle tartarughe” che prevede il riconoscimento di un apposito vessillo a quegli stabilimenti che si impegnano ad adottare, attraverso la firma di un disciplinare, alcune regole tartafriendly (come la pulizia spiagge manuale, riduzione inquinamento acustico e luminoso in ore notturne, distribuzione materiali informativi, collaborazione con centri recupero tartarughe marine). Dal prossimo anno sarà estesa ai Comuni e alle località costiere, con modalità diverse, e l’edizione 2022 della Guida presenterà così anche le amministrazioni amiche delle tartarughe marine.
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